di Lasha Darkmoon 1
Presentazione
Normalmente, quando si parla di «lavaggio del cervello vengono alla mente immagini come quelle presenti nel film cult Arancia meccanica (1971), diretto da Stanley Kubrick (1928-1999), in cui il protagonista, Alex, un pericoloso elemento antisociale, viene sottoposto ad un vero e proprio condizionamento mentale da parte delle forze dell'ordine. Costretto a guardare film violenti associati all'assunzione forzata di stupefacenti (il metodo Ludovico), Alex diviene in breve tempo un cittadino modello, a tal punto di arruolarsi nel corpo di polizia.
Diversamente, il lavaggio del cervello di cui parla questo articolo non riguarda un singolo individuo, ma le masse; esso non viene praticato in maniera coercitiva, ma in modo subdolo e indolore, tanto che le vittime, nella stragrande maggioranza dei casi, non si rendono nemmeno conto della manipolazione di cui sono oggetto. Anche il target da raggiungere è diverso.
Mentre Alex viene sottoposto a questo condizionamento perché diventi un buon cittadino (in realtà diventerà un poliziotto cinico), le masse devono subire un'altra sorta di trattamento destinato a rimuovere dalle loro menti determinate certezze e valori che hanno ricevuto tramite l'educazione in famiglia, nella scuola o in chiesa, e impiantate altre idee che le guidino docilmente ad abbracciare il pensiero unico dettato dalle élite che da dietro le quinte guidano indisturbate i destini dell'umanità (la Massoneria e le altre società segrete, i giganti del turbocapitalismo, ecc...).
Lo strumento privilegiato di questo condizionamento delle masse sono i mezzi di comunicazione, l'informazione (sarebbe più corretto parlare di disinformazione). Al posto delle convinzioni personali, verranno inoculate altre «verità» che dovranno necessariamente essere abbracciate da tutta la società. Il metodo utilizzato è quello del martellamento mediatico, a tutti i livelli e a partire dalla scuola materna.
Nessuno deve sfuggire a questa destrutturazione globale del pensiero. Chi oserà farlo sarà sottoposto a tutta una serie di misure restrittive che andranno dal suo isolamento e, se persevera nella sua ostinazione, alla reclusione in qualche ospedale psichiatrico... Quella che sembra essere la trama di un romanzo distopico come il profetico 1984 (scritto nel 1949) o il film di fantascienza The Matrix (1999), è ormai la realtà, e il fatto che poche persone se ne siano rese conto conferma l'efficacia degli strumenti e delle modalità messe a disposizione dalla tecnologia a chi sta al vertice della piramide.
La verità è diventata da tempo un lusso, anzi un pericolo che potrebbe destabilizzare il quieto vivere di un gregge sempre più assoggettato ai suoi padroni. A questo proposito gioverà fare qualche esempio. Negli anni Sessanta, l'aborto era ancora considerato dalla maggior parte degli italiani una pratica crudele e inaccettabile.
Poi, negli anni Settanta - su pressione di un gruppo sparuto ma sostenuto economicamente da personaggi influenti dell'alta finanza - diversi settimanali di grande tiratura iniziarono a pubblicare articoli che riportavano il numero impressionante di donne morte per aborto clandestino (cifre che in seguito furono smentite dai dati forniti dall'ISTAT).
A questa prima offensiva, seguì una grande campagna orchestrata dai grandi quotidiani (di proprietà delle famiglie più influenti) in cui sottolineava la necessità di introdurre in breve tempo nella legislazione italiana una norma giuridica che legalizzasse l'«interruzione di gravidanza» (il termine «aborto», ritenuto sgradevole alle orecchie degli italiani, venne sostituito da un altro più soft).
I mezzi di comunicazione, presi nel loro insieme, si guardarono bene dal pubblicare articoli che provassero che il feto è un essere umano a tutti gli effetti. L'unica protagonista di quello che si riconosceva essere un dramma era la donna. Il bambino portato in grembo venne presentato da molti giornalisti come una parte del suo corpo al pari delle tonsille, e - contrariamente alle scoperte fatte dalla scienza nel campo della vita che cresce nel grembo materno - un grumo di sangue.
Sopra: «grumo di sangue» che, come le tonsille, può essere tolto senza alcun problema di coscienza.
Si aggiunga la tiepidezza e la complicità delle forze politiche chi si dovevano (e potevano farlo) schierare contro l'approvazione di tale «legge» (il primo ministro era un sedicente «cristiano») e il gioco è fatto. Il 22 maggio 1978, il parlamento italiano approvò la Legge nº 194 che, seppur con qualche limitazione, di fatto permetteva l'infanticidio.
Le forze laiche, che in quel momento non rappresentavano la maggioranza degli italiani, applaudirono trionfanti l'introduzione di questa legge infame come un grande passo avanti nel campo dei diritti della donna e un segno di civiltà. Dopodiché, tranne un timido tentativo nel 1981 di abrogare quella norma, fallito anche a causa del mancato appoggio della Gerarchia ecclesiastica e dei cosiddetti «politici cristiani», il silenzio è calato su quello che può benissimo essere definito un vero e proprio Olocausto (ad oggi si contano circa 6.000.000 di aborti eseguiti con la 194).
Se oggi gli italiani tornassero alle urne per rispondere allo stesso quesito, le forze favorevoli all'aborto stravincerebbero. E la ragione sta nel fatto che nel giro di due decenni l'uccisione dei bambini è diventata per la maggioranza degli italiani una cosa accettabile. Ai pochi che hanno continuato a difendere la vita umana fin dal concepimento non è stata data la possibilità di parlare né sui grandi quotidiani né sulle reti televisive nazionali.
Lo slogan «la 194 non si tocca» ha spento qualsiasi tentativo di dibattito o di discorso pubblico su questo problema. Alcuni pulmini mandati in giro per l'Italia da una delle poche associazioni pro-life (CitizenGo) per manifestare pacificamente contro l'ideologia gender hanno visto l'intervento delle forze dell'ordine per eventuali assalti da parte di elementi dei centri sociali (vedi foto sotto).
Nello stesso periodo, di diversi manifesti esposti dalla stessa associazione nelle più grandi città italiane è stata richiesta l'immediata rimozione dalle forze di sinistra indignate per l'accaduto. E per concludere, ricordiamo che dal 2017 in Francia il tentativo di dissuadere una donna ad abortire è considerato un illecito punibile («reato di intralcio di aborto»).
Manifesto anti-aborto apposto da CitizenGo.
Ciò che è avvenuto per l'aborto si sta verificando ai nostri giorni per l'ideologia gender, per le unioni gay (un altro comportamento ritenuto inaccettabile a livello pubblico fino a qualche decennio fa e ora tranquillamente accettato), ma i campi di applicazione di tecniche per influenzare l'opinione pubblica sono tantissimi.
Provate a pensare cosa succederebbe se qualcuno osasse mettere in dubbio la veridicità della versione ufficiale di eventi storici come il Risorgimento, la Resistenza, gli attentati dell'11 settembre 2001, o volesse rimuovere il velo di omertà che ancora ai nostri giorni ricopre i crimini perpetrati in tutto il pianeta dal comunismo in settant'anni! Verrebbe subito bollato come «retrivo», «nemico del progresso», «fascista» o «negazionista»! A quegli scienziati che osano mettere in dubbio le teorie dell'evoluzionismo darwinista o del surriscaldamento della Terra, vengono chiuse le porte delle grandi Università e negato l'accesso alle più prestigiose riviste scientifiche. La vulgata ufficiale è divenuta il nuovo vangelo.
E mentre i dogmi della Chiesa vengono rimossi dall'élite dominante perché ritenuti offensivi per la ragione umana (il nuovo feticcio) e frutto della superstizione religiosa, altri «dogmi» vengono inoculati (con la complicità di uomini di Chiesa che vogliono più piacere al mondo moderno che a Dio). E questo, si badi bene, avviene in una società che ama definirsi democratica e pluralista che nella sua Costituzione garantisce la libertà di espressione. E così, in nome del libero pensiero, si cerca tramite l'uso di una propaganda, al tempo stesso sottile e martellante, di cambiare il modo di pensare della gente, che in fondo per le élite non sono il «popolo sovrano», ma pecore destinate a divenire sempre più obbedienti e allineate con l'unica opinione possibile: la loro. E questo sta accadendo oggi, non in un lontano futuro. Italiani, svegliatevi!
L'effetto illusorio della verità
Secondo una recente ricerca riguardante il truth illusory effect («effetto illusorio della verità») 2, è relativamente facile fare il lavaggio del cervello alle persone, in maniera tale che, pur conoscendo la verità, esse finiscano per credere ad una bugia. Questo viene fatto semplicemente ripetendo la bugia all'infinito fino a che non si cancelli la verità precedentemente impressa nelle loro menti.
Facciamo un esempio: voi sapete cos'è il kilt. É una gonna a quadri indossata dagli uomini scozzesi. Sapete anche cos'è il sari. É un incantevole abito lungo indossato dalle donne in India. Immaginate che vi si dica che gli uomini in Scozia non indossano il kilt, ma il sari. Per tutto questo tempo, vi si dice, avete capito male. Siete stati informati male. Gli uomini in Scozia, vi si dice per l’ennesima volta, indossano il sari. Bene, secondo una recente ricerca, un bel po' di persone inizieranno a dubitare che uomini scozzesi indossino il kilt, e alla fine crederanno che gli uomini Scozzesi effettivamente indossano il sari.
La cosa più importante è assicurarsi che la bugia venga ripetuta molto spesso poiché la ripetizione ha un effetto di suggestione ipnotica sulle menti. Vi è un celebre adagio latino che dice: «Repetitio est mater studiorum», ossia «la ripetizione è la madre degli studi». Il miglior modo per apprendere le cose è quello di ripeterle nella mente in modo martellante. Forse i giovani e gli impressionabili saranno i primi a cadere nella rete della bugia che gli uomini Scozzesi indossano il sari.
Una minoranza testarda continuerà a credere alla verità, ma prima o poi dovranno confrontarsi con un numero crescente di stridenti fanatici che continueranno a dire che essi sono pazzi a credere alla «frottola» che gli uomini scozzesi indossano il kilt. Credere che gli uomini Scozzesi indossano il sari è diventato politicamente corretto. Se non ci crederai finirai nei guai.
Se ti azzardi ad affermare che gli uomini Scozzesi indossano il kilt, ti troverai ad affrontare molte ostilità: subirai ostracismo, perderai il posto di lavoro, sarai multato per aver usato la parola odiosa con la «k» (kilt), verrai messo in galera per aver negato l'evidenza sul sari, e infine sarai mandato in un istituto psichiatrico per essere curato. Per costringere un'intera popolazione a credere che gli uomini Scozzesi indossano il sari sarà necessario un approccio passo dopo passo.
Si tratta di un'operazione che richiede il controllo dei media e una propaganda martellante su scala monumentale. Gli iniziatori della Grande Bugia, il nucleo propagandista, sarà pienamente consapevole di star promuovendo la Grande Bugia. Ma avranno bisogno di credere che la grande bugia sia necessaria e buona, e che serva ad un fine nobile: questo giustificherà ogni mezzo.
Mentre il tempo passa, molti di questi promotori della Grande Bugia si convinceranno appassionatamente della validità della loro bugia originale e la vedranno come una verità alternativa 3. La promozione organizzata della Grande Bugia procederà a stadi metodologici che chiameremo i dieci passi della manipolazione mentale:
Ricapitoliamo. Questo è importante
perché questi dieci principî devono essere sempre tenuti presente da
coloro che ricercano la verità, altrimenti potrebbero essere
risucchiati nel network delle Bugie Sistematiche. Ecco
riassunti e per futura memoria i dieci passi della manipolazione
mentale:
Note
1 Traduzione dell'originale inglese Brainwashing People: The Ten Steps of Mind Manipulation, a cura di Elisabetta Cusentino. Scritto reperibile alla pagina web https://www.darkmoon.me/2017/brainwashing-people-the-ten-steps-of-mind-manipulation/ 2 https://en.wikipedia.org/wiki/Illusory_truth_effect 3 https://en.wikipedia.org/wiki/Big_lie
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