Premessa
I mezzi di comunicazione di massa sono i più potenti strumenti utilizzati dalla classe dirigente per manipolare la collettività. Essi formano e plasmano le opinioni e gli atteggiamenti, e definiscono ciò che è normale e accettabile. Questo articolo esamina il funzionamento dei mezzi di comunicazione di massa attraverso le teorie dei suoi pensatori più importanti, le strutture di potere e le tecniche che vengono utilizzate, al fine di comprendere il loro vero ruolo nella società.
Manipolazione della mente
La maggior parte degli articoli presenti su questo sito tratta del simbolismo occulto presente negli elementi della cultura popolare. Dalla lettura di questi articoli sorgono molte domande legittime relative allo scopo di questi simboli e le motivazioni di coloro che li inseriscono in quel dato contesto, ma è impossibile offrire risposte soddisfacenti a queste domande senza menzionare molti altri concetti e fatti. Per tale ragione, abbiamo deciso di scrivere questo articolo per illustrare il background teoretico e metodologico delle analisi presentate in questo sito e per presentare il pensiero dei più importanti studiosi nel campo della comunicazioni di massa. Alcune persone hanno letto i nostri articoli su Lady Gaga 2 e pensano che «essa vuole controllare le nostre menti». Non si tratta di questo. Essa è semplicemente un piccolo ingranaggio di quell'enorme sistema che sono i mass media.
Programmazione attraverso i mass media
I mass media sono stati progettati per raggiungere il maggior pubblico possibile. Essi comprendono la televisione, i film, la radio, i giornali, le riviste, i libri, i dischi, i videogiochi e internet. Nel secolo scorso, molti studi sono stati condotti per misurare gli effetti dei mass media sulla popolazione, al fine di scoprire le tecniche più efficaci per influire su di essa. Da tali studi è emersa la Scienza delle Comunicazioni, che viene usata nel marketing, nelle pubbliche relazioni e nella politica. La comunicazione di massa è uno strumento necessario per assicurare la funzionalità di una grande democrazia, ma è anche uno strumento indispensabile per una dittatura.
Dipende tutto dal suo utilizzo. Nella prefazione al suo libro Brave New World («Un audace mondo nuovo»), del 1958, lo scrittore britannico Aldous Huxley (1894-1963) dipinge un ritratto piuttosto cupo della società. Egli ritiene che essa sia controllata da una «forza impersonale», una classe dirigente, che manipola la popolazione con diversi metodi.
Sopra: Aldous Huxley e il suo romanzo distopico Brave New World.
Le sue prospettive poco rosee non sono semplici ipotesi o un delirio paranoico. è un fatto documentato, presente negli studi più importanti sul mondo dei mass media. Ecco alcuni tra i più influenti teorici:
I pensatori dell'élite
Walter Lippmann (1889-1974) Lippmann, un intellettuale americano (di origine ebraico-tedesca), scrittore e vincitore per ben due volte del Premio Pulitzer, ha realizzato una delle prime opere riguardanti l'uso dei mass-media in America. In Public Opinion (1922), Lippmann paragona le masse ad un «grande animale» e ad una «mandria disorientata» che ha bisogno di essere guidata da una classe dirigente. Egli descrive l'élite dominante come «una classe specializzata, i cui interessi vanno oltre la portata locale». Questa classe è composta da esperti, da specialisti e da burocrati. Secondo Lippmann, gli esperti - che spesso vengono identificati come delle «élite» - devono essere un apparato di conoscenza che elude il difetto primario della democrazia: l'impossibile ideale del «cittadino onnicompetente».
La scalpitante e ruggente «mandria disorientata» ha la sua funzione: essere «l'interessato spettatore dell'azione», vale a dire il non partecipante. La partecipazione è il dovere dell'«uomo responsabile», che non è il cittadino comune. I mass media e la propaganda sono quindi gli strumenti che devono essere utilizzati dall'élite per dominare il grande pubblico senza ricorrere alla coercizione fisica. Un importante concetto presentato da Lippmann è quello della «costruzione del consenso», che in sostanza è la manipolazione dell'opinione pubblica per fare accettare alle masse l'ordine del giorno delle élite. è opinione di Lippmann che il grande pubblico non sia qualificato per ragionare e decidere su importanti questioni. è quindi importante che le élite possano decidere «per il bene comune» e in seguito «vendere» quelle decisioni alle masse.
Scrive Lippmann nella succitata opera Public Opinion:
Sopra: Walter Lipmann e il suo libro Public Opinion.
È interessante notare che Lippmann è stato uno dei padri fondatori del Council on Foreign Relations (CFR), il più influente comitato mondialista per gli affari esteri del pianeta. Questo ulteriore elemento dovrebbe farci riflettere circa la forma mentis delle élite a riguardo all'uso dei media. Scrive a questo proposito Steve Jacobson:
Tra gli attuali membri del Council on Foreign Relations figurano David Rockefeller (1915-2017), Dick Cheney, Barack Obama, Hillary Clinton, il pastore della mega-chiesa Rick Warren e gli amministratori delegati di famose società per azioni come la CBS, la Nike, la Coca-cola e Visa.
Carl Gustav Jung (1875-1961) Jung è il fondatore della psicologia analitica, che sottolinea la comprensione della psiche, esplorando i sogni, l'arte, la mitologia, la religione, i simboli e la filosofia. Il terapeuta svizzero è all'origine di molti concetti psicologici usati oggi, come l'Archetipo, il Complesso, il Personaggio, l'Introverso/Estroverso e la Sincronicità. Egli fu fortemente influenzato dal background occulto della sua famiglia. Carl Gustav, suo nonno, era un massone accanito (un Gran Maestro) e Jung stesso scoprì che alcuni dei suoi antenati furono dei Rosacroce. Questo potrebbe spiegare il suo grande interesse per la filosofia orientale e occidentale, per l'alchimia, per l'Astrologia e per il simbolismo. Uno dei suoi più importanti (e incompresi) concetti è stato l'Inconscio Collettivo.
L'inconscio collettivo traspare attraverso l'esistenza di simboli simili e di figure mitologiche in civiltà diverse. I simboli archetipici sembrano essere incorporati nel nostro inconscio collettivo, e, quando siamo esposti ad essi, dimostriamo una naturale attrazione e fascino.
I simboli occulti possono quindi esercitare un grande impatto sulle persone, anche se molte persone non sono mai state personalmente introdotte al significato esoterico del simbolo. I teorici dei mass media, come Edward Bernays, vedeono in questo concetto un ottimo metodo per manipolare l'inconscio personale e collettivo del pubblico.
Edward Bernays (1892-1995) Nato in una famiglia ebraica, Bernays è considerato il «padre delle pubbliche relazioni» e utilizza i concetti scoperti da suo zio Sigmund Freud (1856-1939) per manipolare l'opinione pubblica attraverso il subconscio. Egli condivide l'opinione di Walter Lippmann sulla popolazione generica, considerandola irrazionale e soggetta all'«istinto del gregge». A suo parere, le masse devono essere manipolate da un governo invisibile per assicurare la sopravvivenza della democrazia.
Le campagne pionieristiche di marketing di Bernays hanno profondamente cambiato il funzionamento della società americana. Fondamentalmente, egli ha creato il «consumismo» costituendo così una cultura in cui gli americani spendono per il piacere anziché per la loro sopravvivenza. Per questa ragione, Bernays è stato ritenuto dalla rivista Life uno tra i cento americani più influenti del XX secolo.
Harold Dwight Lasswell (1902-1978) Nel 1939-1940, l'Università di Chicago ospitò una serie di seminari segreti in materia di comunicazioni. Questi gruppi di riflessione furono finanziati dalla Fondazione Rockefeller e coinvolsero i ricercatori più importanti nei settori della comunicazione e degli studi sociologici. Uno di questi studiosi fu Harold Lasswell, uno dei principali politologi statunitensi e teorico della comunicazione, specializzato nell'analisi della propaganda. Anch'egli era del parere che una democrazia, un governo guidato dal popolo, non poteva sostenersi senza un'élite specializzata nella modellatura e nella formazione dell'opinione pubblica attraverso la propaganda.
Nella sua Encyclopaedia of the Social Sciences («Enciclopedia delle Scienze Sociali»), Lasswell spiega che quando le élite non detengono la forza necessaria per costringere all'obbedienza, i manager del sociale devono rivolgersi «ad una nuova tecnica di controllo, sfruttando in gran parte la propaganda». E aggiunge una giustificazione convenzionale:
Lasswell ha ampiamente studiato l'analisi dei contenuti al fine di
comprendere l'efficacia dei diversi tipi di propaganda. Nel suo
saggio Contents of Communication («I contenuti della
comunicazione»), Lasswell spiega che, al fine di comprendere il
significato di un messaggio (ad esempio di un film, di un discorso,
di un libro, ecc...), si dovrà tener conto della frequenza con
cui compaiono alcuni simboli nel messaggio, la direzione in cui
i simboli cercano di persuadere l'opinione del pubblico, e
l'intensità dei simboli utilizzati. Lasswell era famoso per il
suo modello di analisi dei media basato su:
Con questo modello, Lasswell indica che, al fine di analizzare correttamente un prodotto mediatico, si deve guardare a chi produce il prodotto (le persone che ne hanno voluto la realizzazione), a chi era diretto (il target) e quali erano gli effetti desiderati di questo prodotto (per informare, convincere, vendere, ecc...) sul pubblico. Utilizzando un video di Rihanna come esempio, l'analisi sarebbe la seguente:
Le analisi dei video e dei film in molti nostri articoli hanno come scopo di rivelare «chi c'è dietro» i messaggi comunicati al pubblico. Il termine «Illuminati» è spesso usato per descrivere questo piccolo gruppo di élite dirigente nascosto alle masse. Anche se il termine sembra piuttosto caricaturale e cospiratorio, descrive appropriatamente l'affinità che ha l'élite con le Società Segrete e la Conoscenza occulta. Nella cultura popolare, ci devono essere necessariamente una varietà di punti di vista, di idee e di opinioni. Tuttavia, il consolidamento delle società dei media ha prodotto una standardizzazione dell'industria culturale. Vi siete mai chiesti perché tutte le nuove canzoni o i film si assomigliano o sono addirittura uguali? Il seguente grafico è parte della risposta.
Il controllo sui media Come mostra questo grafico, il numero di compagnie cui appartiene la maggioranza dei media americani è sceso da cinquanta a cinque in meno di vent'anni. Ecco i nomi delle principali società che controllano i media in tutto il mondo e il patrimonio di loro proprietà.
«L'elenco delle proprietà controllate da AOL Time Warner è lungo una decina di pagine e comprende circa 292 società separate o sussidiarie. Di queste, ventidue sono collegate ad altre grandi aziende coinvolte in misura diversa nelle operazioni dei media. Questi partner sono: 3Com, eBay, Hewlett-Packard, Citigroup, Ticketmaster, American Express, Homestore, Sony, Viva, Bertelsmann, Polygram e Amazon.com. Alcune delle proprietà interamente possedute da Time Warner comprendono: Book-of-the-Month Club, Little, Brown Editors, HBO (con i suoi sette canali), CNN e sette canali specializzati in lingue straniere; la Road Runner, la Warner Brothers Studios; la Weight Watchers, la Popular Science e cinquantadue diverse etichette discografiche» 6.
AOL Time Warner possiede:
Viacom possiede:
Disney
La Walt Disney Company possiede:
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