di André Frament 1
Premessa
Mai come in questo periodo il tema della manipolazione delle menti è stato di così grande attualità. D'altronde, mai nella storia dell'umanità i potenti hanno potuto disporre di armi di convincimento così efficaci. L'articolo che segue ci apre le porte alla comprensione dei meccanismi messi in atto da chi vorrebbe forgiare l'opinione pubblica a proprio vantaggio. Si tratta di tecniche che possiamo osservare in qualsiasi momento leggendo un quotidiano o guardando uno dei tanti telegiornali.
Tanto per cominciare, vi siete mai chiesti per quale ragione tutti i media, non importa di che colore o di quale orientamento, riportano invariabilmente le stesse notizie, e soprattutto omettono di riportare eventi o news di grande importanza? È evidente che determinate notizie non devono arrivare al grande pubblico... Ci troviamo dunque di fronte ad una sorta di censura e di controllo dell'informazione che non ha nulla da invidiare alle dittature del secolo scorso. Ciononostante, la maggior parte delle persone è convinta di vivere in democrazia, di poter esprimere liberamente le proprie convinzioni e di essere informata correttamente dai media (i professionisti dell'informazione...).
Forse a causa della difficoltà che si incontrano nel reperire fonti alternative o per mancanza di interesse, pochi sono quelli che di fronte a questo processo di omologazione e massificazione del pensiero si pongono delle domande circa la veridicità delle notizie che ci vengono date in pasto ogni giorno. Ciò richiederebbe uno sforzo e uno spirito critico di cui la maggioranza degli individui non sente il bisogno. È lampante che le pecore si fidano ciecamente del Sistema. E d'altronde (quante volte abbiamo sentito questo discorso!) perché mai i giornalisti dovrebbero mentirci o glissare omettendo notizie importanti?
Per quale ragione la nostra classe politica (coloro che sono stati eletti «democraticamente» dal popolo), dovrebbe volere o il nostro male o mettersi a disposizione di un'élite malvagia che vorrebbe conseguire il dominio totale dell'umanità? Ma questo è complottismo! Ecco l'etichetta infamante con cui vengono screditate le persone refrattarie al pensiero unico. Questo articolo dunque rivolto a chi si è abituato a bere tutto senza riflettere, affinché inizi a verificare l'autenticità delle notizie che ci vengono passate, magari cercando fonti alternative.
Internet, uno strumento nato probabilmente per corrompere ulteriormente la società, essendo una sorta di «terra di nessuno», rimane ancora (almeno per adesso...) uno spazio in cui è possibile reperire fonti alternative non sottoposte alla ferrea censura di cui parlavamo più sopra. Armati di prudenza e discernimento, possiamo trovare ancora siti, blog o forum indipendenti in cui vengono riportate le notizie che non trovano spazio sui media mainstream. Fortunatamente, esiste ancora qualche giornalista o politico che non si è fatto comprare e ci da un quadro esatto della situazione in cui ci troviamo. E che soprattutto ci illumina con fatti verificabili sui veri scopi dei pochi miliardari globalisti che da dietro le quinte, come grandi burattinai, dettano l'agenda della politica interna ed estera degli Stati e dei governi.
P.S.: essendo l'Autore francese, l'articolo che segue riporta esempi di cronaca riguardanti soprattutto la sua patria, a noi pressoché sconosciuti. In nota troverete una breve spiegazione del fatto di cui si parla. Tuttavia, i principî e le tecniche utilizzati dai disinformatori sono gli stessi che vediamo messi in atto in Italia e in tutto l'Occidente. In secondo luogo, l'articolo è stato scritto prima del 2018 (anno in cui era già alla 3ª edizione), per cui non compaiono commenti a riguardo di eventi di portata mondiale più recenti, come i cambiamenti climatici, la pandemia COVID-19 e la guerra russo-ucraina, fatti su cui ci sarebbe tanto da dire a proposito di manipolazione e di condizionamento degli spiriti.
I LO SCOPO
Amare le proprie catene
I leader globalisti vogliono il potere assoluto su tutta la popolazione del pianeta. Per questo hanno bisogno di ottenere in permanenza la completa sottomissione di tutti gli uomini, in tutte le loro attività. Ma la forza da sola non è sufficiente per mantenere le persone rispettose del sistema di schiavitù che intendono imporre. Come disse il filosofo illuminista Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), bisogna che l'uomo arrivi ad «amare le sue catene». Non è ancora sufficiente: bisogna togliergli dalla testa anche l'idea stessa di cercare un altro stato di cose che potrebbe percepire come qualcosa di più desiderabile.
E sradicare naturalmente ogni idea di rivolta contro il mondo in cui vive, presentato come «il migliore dei mondi» 2 possibile. Naturalmente, verranno intraprese azioni concrete per distruggere i monumenti che potrebbe provocare una riflessione 3. In passato, abbiamo visto gli esempi - anche se ancora su scala ridotta - di questo stile d'azione nella distruzione metodica o nel degrado sistematico dei monumenti religiosi durante la Rivoluzione detta «Francese» o, seguendo il suo esempio, durante le rivoluzioni in Paesi in cui il comunismo ha imperversato: l'ex Unione Sovietica, la Cina, la Cambogia, ecc...
E quando i monumenti non sono stati distrutti, sono stati profanati e utilizzati in modo da desacralizzarli il più possibile. I rivoluzionari hanno fatto scuderie di certe abbazie, di Mont Saint Michel una prigione, di Royaumont una cava di pietra… Durante la guerra civile spagnola (1936-1939) le chiese e i conventi sono stati quasi sistematicamente distrutti dai miliziani repubblicani.
Per compiere tali atti barbari 4, senza provocare la rivolta delle persone, gli spiriti devono essere pronti ad accettarli dopo aver perso la propria identità e i punti di riferimento iniziali, accecati da un indottrinamento adeguato. Questo è il ruolo assegnato al condizionamento degli spiriti. Allo stesso modo, affinché le persone eseguano servilmente tutti gli ordini impartiti dal potere totalitario, bisogna far perdere loro la conoscenza della moralità e, se possibile, del concetto stesso di moralità. Questo li porta a desiderare la distruzione del cattolicesimo, perché la nostra religione è improntata al perseverante e ostinato rispetto delle norme delle legge naturale e divina.
METODI PER CONDIZIONARE LE MENTI
Il condizionamento degli spiriti conduce coloro che ne sono vittima ad accettare senza esitazione i suggerimenti, gli slogan e le parole d'ordine che vengono instillati nelle loro menti. Ciò si ottiene attraverso azioni convergenti nel corso di tappe successive.
L'azione mediante il vocabolario
Occorre prima di tutto cambiare il vocabolario: le parole servono a pensare. Chi possiede il potere di inquinarne il significato scivola surrettiziamente nella mente degli altri, riesce ad assicurarsi la presa sull'opinione pubblica e impone il suo dominio. Occorre fare attenzione. Le parole deviate dal loro significato originario diventano armi capaci di distruggerci, in grado anche di impedirci di pensare. È questo processo spaventoso e il suo uso improprio da parte dei poteri costituiti politici che George Orwell (1903-1950) aveva descritto (e denunciato) nel suo romanzo «profetico» 1984 5.
Sopra: lo scrittore britannico George Orwell e il suo romanzo distopico 1984.
L'accademico francese Maurice Druon (1918-2009) ha scritto:
Leggendo ciò che sembrava inconcepibile ad un accademico francese nel 2006, è possibile misurare la perversione cui la nostra lingua è stata sottoposta da allora. Lo scrittore e giornalista sudafricano Roland Huntford lo illustra quando scrive:
Ecco alcuni esempi di cambiamento di significato di alcuni vocaboli:
Questo ci fa capire che il riavvicinamento, ormai flagrante, dell'alta finanza alla rivoluzione marxista all'interno del globalismo, rinvigorisce questo metodo. Possiamo condividere la conclusione cui è giunto Maurice Druon: «La mia patria è la lingua in cui scrivo. Quelli che insultano la mia lingua, insultano il mio Paese». È quindi ipotizzabile che le scuole ufficiali non insegnino più a leggere e a scrivere nella lingua nativa: ciò fa parte del dispositivo di distruzione dell'idea borghese di patria, a vantaggio del globalismo.
III L'azione PER MEZZO della scuola
La scuola, strumento della politica totalitaria
Secondo la testimonianza di Huntford, il vice-ministro dell'Istruzione svedese, Sven Torsten Moberg (1919-1994), ha precisato le intenzioni degli ambienti ufficiali svedesi:
In qualità di Primo ministro ed ex ministro dell'Istruzione svedese, Olaf Palme (1927-1986) ha dichiarato che
Per la società che vogliono creare, i pianificatori svedesi hanno bisogno di un tipo di uomo capace di pensare collettivamente e di soffocare la sua individualità a vantaggio del gruppo, orientato alla tecnologia e socialmente ben adattato. A tal fine, il sistema educativo è stato profondamente modificato negli anni '50 e '60. Il suo scopo principale non è più comunicare la conoscenza, ma determinare il comportamento sociale 9.
Come possiamo vedere, la cosiddetta istruzione «nazionale» vuole andare nella stessa direzione del sistema educativo svedese, anche se con un certo ritardo... che cerca di colmare. In Francia, il ministro Vincent Peillon non vuole trasmettere conoscenze, ma determinare il comportamento sociale.
Istruito da questi precedenti storici, Peillon, Ministro della (dis)educazione nazionale dal 2012 al 2014, ha preso il sopravvento. La sua circolare ai presidi del 4 gennaio 2013 era inequivocabile. Il governo si è impegnato a «puntare sulla gioventù per cambiare la mentalità».
Chiaramente, la scuola sarebbe per il governo in cui ha imperversato il sinistro Peillon, uno strumento nelle mani dello Stato per instillare nei giovani l'ideologia del giorno. Egli ha continuato affermando ipocritamente:
Il revisionismo storico
Come in Svezia, anche in Francia l'insegnamento della Storia è svolto in modo tale da far perdere allo studente i riferimenti cronologici. Anche in Francia la Storia è stata falsificata per denigrare l'azione della patria, in particolare nella sua opera di colonizzazione. Abbiamo saputo che l'ex presidente François Hollande si è scusato per la magnifica opera civilizzatrice della Francia in Algeria.
È vero che il potere politico è attualmente nelle mani dei nemici delle tradizioni che hanno reso grande la Francia. Questo dimostra, al contrario, che è importante trasmettere la nostra storia alle giovani generazioni. Occorre presentare ala nostra gioventù i grandi uomini e i grandi eventi che hanno fatto la nostra storia: quella di Francia, e delle sue città madri: Roma e Atene. E non dimentichiamoci di Gerusalemme, in una lezione di storia sacra.
Decadenza morale
Dobbiamo aggiungere che già alla scuola materna, la cosiddetta educazione «nazionale» si occupa della corruzione morale dei piccoli. Abbiamo già parlato di questo problema nell'opuscolo Dangers que courent nos enfants à l’école («Pericoli che corrono i nostri figli a scuola»), cui rimandiamo il lettore. Così, schiavi dei loro istinti, quando ci lasceranno andare ad ogni vizio si immagineranno liberi.
Essi specchieranno la formula di San Tommaso d'Aquino (1225-1274): «Colui che commette il peccato è schiavo del peccato». E questi schiavi ameranno le loro catene. I genitori dovranno quindi, per quanto riguarda la castità, esercitare una grande vigilanza per mantenere i loro figli nella purezza dell'anima e del corpo.
Ecco cosa succede quando l'uomo commette il peccato: ne diventa schiavo.
Abbruttimento pianificato
Non parleremo dell'abbruttimento programmato che dilaga nelle scuole pubbliche: gli studenti non devono imparare nulla dall'insegnante, ma devono riscoprire tutto da soli, quando riescono a malapena a leggere seguendo il cosiddetto metodo «globale» loro imposto. All'azione lessicale e scolastica va aggiunta l'azione svolta dai media.
IV l'azione per mezzo dei media
I mass media sono gli unici in grado di plasmare l'opinione pubblica senza assembramento di folle. Essi agiscono su ogni individuo particolare nel suo isolamento, creando fenomeni collettivi 13.
I media orientano e filtrano le informazioni
Il quotidiano inglese Catholic Herald 14 spiega le modalità d'azione dei media. Lo fa con umorismo sotto forma di consigli dati ad un giornalista alle prime armi se vuole «raggiungere il successo»:
Ecco un altro esempio estratto da una lettera inviataci da un amico dell'Action Familiale et Scolaire.
Nel 2013, questo evento è tornato alle cronache: Le Parisien, del 30 gennaio 2013, intitolava un articolo (a pag. 12): «I tedeschi indagano a Oradour-sur-Glane». L'articolo, firmato Franck Lagier, specificava che questa inchiesta «è iniziata sessantotto anni dopo fatti» (!). Se i responsabili all'epoca avevano circa trenta o quarant'anni o giù di lì, oggi, se fossero ancora vivi, ne avrebbero quasi cento.
Non dovrebbero essercene molti di sopravvissuti. Su questo punto, come su altri argomenti importanti e di attualità, a seconda che si faccia parte o meno della nomenklatura dei conformisti, si viene presi sul serio o messi a tacere o demonizzati. La ricerca della verità non è l'obiettivo. Si tratta unicamente di propugnare l'ideologia del momento.
La campagna per la legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso
All'epoca delle grandi manifestazioni tenute in occasione dell'aberrante disegno di legge per legalizzare in Francia le unioni delle coppie omosessuali (nel 2012-2013), abbiamo potuto osservare la distorsione delle informazioni (osteggiare - o il suo corollario - minimizzare) operata dai media agli ordini del «politicamente corretto»: la manifestazione del 13 gennaio 2013 vide per le strade di Parigi la presenza di quasi 1.300.000 manifestanti («Manif pour tous»).
I media e la polizia agli ordini dei potenti hanno ridimensionato questa cifra a 340.000. Il sostegno al disegno di legge è stato un flop, e la contro-manifestazione («Le marriage pour tous») è riuscita a malapena a raccogliere poche dozzine di migliaia di persone: 40.000 dicono alcuni, e i giornali di Parigi hanno parlato dell'evento senza troppi commenti.
Sopra: la contro-manifestazione in favore matrimonio gay.
Ma a Lione, i quotidiani hanno annunciato la presenza alla contro-manifestazione di 400.000 partecipanti. Se da un lato non era possibile che una simile esagerazione fosse presentata ai parigini che sono stati testimoni di questo evento, i lionesi, non hanno potuto verificare la vera portata della manifestazione. Quindi si è potuto mentire raccontando loro una bugia. In questa occasione abbiamo visto anche la strategia della diversione in cui vediamo interferire elementi della politica estera. Ecco cosa diceva il bollettino del giornalista André Noël:
I media inventano «l'informazione»
Non contenti di censurare le informazioni o di alterarne il contenuto, i media arrivano al punto di inventare l'«informazione». Si tratta di un'invenzione gratuita, pura e semplice.
1° esempio: il giornalista francese Patrice de Plunkett ha sottolineato due grossolane imposture che hanno funzionato molto bene da un punto di vista commerciale: i casi della scrittrice belga Misha Defonseca e dell'autrice irlandese Kathy O'Beirne (1956-2019), e pone la seguente domanda: quanti altri casi simili a questi ci sono ancora? Ecco come li segnala:
2° esempio: Il sito web voltairenet.org indica, sotto la firma François Belliot, una nuova «invenzione» del quotidiano Le Monde:
«Parigi,
25 agosto 2012: "Le Monde" dedica un editoriale e una pagina
intera accusando il "Réseau Voltaire" di aver assunto
posizioni ridicole nel trattamento del caso Mohammed
Merah 20. Problema:
alla data di pubblicazione dello pseudo-sondaggio di "Le
Monde", il "Réseau Voltaire" non aveva pubblicato
ancora nulla in
merito a questo argomento. Anche le posizioni attribuitegli da
"Le Monde" sono una pura invenzione e illustrano l'isteria
della redazione del quotidiano atlantista a nostro riguardo».
In poche parole, certe invenzioni giornalistiche devono essere chiamate con il loro nome: «bugie». Il quotidiano Le Monde ha una certa familiarità con questo tipo di «notizie». Chi invoca la libertà di stampa per commettere tali atti cade nel rimprovero di San Paolo che chiede di non usare la libertà come pretesto per velare la malizia.
3° esempio: sabato 5 luglio 2008, la liberazione della politica colombiana Ingrid Betancourt 21 è stata presentata come una messa in scena. Il sito web http://www.dreuz.info/be denuncia l'intossicazione e spiega il meccanismo che è stato utilizzato. Ecco come lo ha dimostrato:
«La
falsa notizia della sedicente "messa in scena" della reale
liberazione di Ingrid Betancourt e consorte è una falsa
notizia che ha fatto il giro del mondo, in francese, inglese
e spagnolo. Essa è stata diffusa venerdì 4 luglio 2008 tra
mezzogiorno e mezzanotte.
Di seguito, rispondo a domande che
mi vengono poste su questa strana "notizia":
•
Qual è la vera fonte di questa falsa
informazione sulla cosiddetta "messa in scena"?
• Si tratta di "Simon Gonzalez",
un personaggio giunto in Svizzera nel 1994
come "rifugiato politico". Egli era già stato intervistato da
Christophe Ungar per conto del quotidiano svizzero di sinistra
"Le Temps", il 15 marzo 2007. "Simon
Gonzales" è il "rappresentante" delle FARC
22
in Svizzera. Le false informazioni fornite a "Radio Suisse Romande" sono
semplicemente
la versione menzognera fornita dalle FARC su vari siti web
di loro proprietà,
come ad esempio ABP.0.
Sopra:
il
simbolo delle FARC, una sigla che per
Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia,
una formazione paramilitare di estrema sinistra.
"Simon Gonzales" è il
"rappresentante" delle FARC in
Svizzera - senza incontrare alcuna difficoltà - per il semplice motivo che il
Dipartimento del Ministero Federale degli Affari Esteri (DFAE) è diretto
da un consigliere
socialista [...]. In realtà, esistono davvero persone in Svizzera
in grado di fornire informazioni sulle FARC. Ma in questo
caso,
questa volta, la "fonte" sono le FARC stesse.
•
Chi è il giornalista di
"Radio Suisse Romande" che si è
fidato di questa famosa (o piuttosto fumosa) "fonte"?
•
Il nome del giornalista è Frédéric Blassel. Tra
l'altro, egli lavora per la sede di Zurigo di "Radio Suisse Romande"
[...]. Blassel non è l'unico investigatore. C'è anche
un uomo di sinistra che si interessa di Terzo
Mondo. L'uomo ideale a cui trasmettere messaggi
fasulli diffuse dalle FARC tramite la fonte "Simon Gonzales".
Sopra:
guerrigliere appartenenti alle FARC.
•
Com'è
possibile che questa falsa informazione diffusa da "Radio Suisse
Romande" -
un'emittente regionale totalmente sconosciuta alla stampa mainstream
internazionale - sia stata in grado di circumnavigare il globo
nello spazio di
sole dodici ore e in tre lingue?
•
È stato un corrispondente dell'Agenzia
"France Press" (AFP) in Svizzera a svolgere
il ruolo di cinghia di trasmissione. Egli ha trasmesso le "informazioni" dell'agenzia RSR ai
suoi colleghi parigini. Da lì, l'Agenzia "France Press" ha trasmesso, il 4 luglio, da mezzogiorno a
mezzanotte, innumerevoli
dispacci su Ingrid Betancourt, su di lei, sulla sua
famiglia, sul suo viaggio a Parigi,
ecc... Ma nella maggior parte di questi dispacci,
l'Agenzia "France Press"
è scivolata nel seguente breve paragrafo: "Secondo
'Radio Suisse Romande', i leader delle FARC avrebbero ricevuto
20 milioni di dollari per questa liberazione e l'operazione
dell'esercito sarebbe stata solo una messa in scena". Da lì,
sono partite le voci fasulle diffuse dalle stesse FARC per
dodici ore in tutto il mondo in tre lingue
23.
• Chi sono gli
autori di questa vasta manipolazione e quali erano i loro
obiettivi?
• Sono le FARC
stesse, con la complicità della sinistra colombiana e dei
giornalisti di sinistra. L'obiettivo è diffamare il
presidente colombiano Álvaro Uribe, considerato un
uomo apertamente "di destra"».
Ringraziamo l'autore di questa analisi di un caso di disinformazione (si firma Miguel Garroté). Egli dimostra come le agenzie di stampa siano in collusione con i mass media per diffondere pura propaganda. Riteniamo che anche la stampa possa realizzare campagne prefabbricate Si tratta di un esempio «moderno» dell'attuale messa in campo dell'azione calunniosa. La procedura, nota da tempo, è spiegata, ad esempio, dal romanziere Pierre Beaumarchais (1732-1799), nel racconto Le Barbier De Séville («Il barbiere di Siviglia»:
«Basilio: "La
calunnia, signore! Lei non sa affatto cosa disprezza; ho
visto le persone più oneste avvicinarsi ad essa ed esserne
sopraffatte. Credere che non esista la malvagità, né gli
orrori, né le storie assurde che finiscono sulla bocca dei
fannulloni di una grande città: e qui ci sono diverse
persone di questo genere! ...Prima un debole rumore,
che sfiora la terra come una rondine prima della tempesta,
pianissimo sussurra e gira, e semina lanciando il dardo
avvelenato. Una simile bocca lo raccoglie, e piano, piano,
lo infila abilmente nell'orecchio. Il danno è fatto; esso
mette radici, striscia, cammina, e rinforzandosi di bocca in
bocca cresce come il diavolo; poi tutto ad un tratto, non so
come, vedi la calunnia salire, sibilare, gonfiarsi, crescere
visibilmente; si libra, estende il suo volo, vorticosamente,
avvolge, sradica, trascina, scoppia e tuona, e diventa,
grazie al Cielo, un grido generale, un crescendo pubblico,
un coro universale di odio e proscrizione. Chi diavolo può
resisterle"»?
Sopra: Pierre
Beaumarchais e il suo famoso Le Barbier De Séville,
messo in musica da Gioacchino
Rossini. I media montano campagne prefabbricate
Ci vorrebbe molto tempo per fornire i dettagli di un caso specifico di una campagna di questo tipo. Se l'azione è in corso, non possiamo provare cosa seguirà, e che dunque non esiste ancora. Se l'azione è completata, spesso abbiamo dimenticato com'è stata avviata. Ecco un esempio di campagna ordita in maniera sottile contro il cattolicesimo. Possiamo leggere sul Direct matin, di martedì 15 gennaio 2013 (pag. 15) l'articolo che presenta San Remigio, il Vescovo che battezzò il re dei franchi Clodoveo:
Sopra: San Remigio battezza Clodoveo.
È un riconoscimento dell'opera caritativa della Chiesa. Va però notata la parola usata dal giornalista: egli parla dell'«estrema efficienza» di San Remigio. Avrebbe potuto usare, ad esempio, le parole «ammirevole efficienza». Ma ha preferito utilizzare un'espressione («estremismo») cara ai nemici della Chiesa e di San Remigio. Fin dalle sue origini, la Chiesa cattolica si è sempre impegnata per i poveri, e questa preoccupazione è permanente.
La calunnia (vedi Il barbiere di Siviglia citato più sopra) ha cercato in questi ultimi secoli di presentare la Chiesa come disinteressata ai poveri, alimentando così la «cristianofobia». Regolarmente, i poteri politici ostili le hanno sottratto i suoi beni per impedirle di compiere questa missione, ma essa torna subito a questa opera preziosa non appena ritorna in possesso dei suoi mezzi d'azione.
ALCUNI PROCESSI UTILIZZATI
La ripetizione
Quando vogliamo insegnare una melodia agli uccelli, ripetiamo loro questa melodia dieci o venti volte al giorno utilizzando uno strumento ad hoc. Per formare l'opinione pubblica, per far entrare le idee nella testa delle persone, l'élite dei potenti che ci governano ricorre ai mezzi di comunicazione. E gira la manovella! Ogni giorno, più volte al giorno la stessa melodia ci viene ripetuta... finché non la cantiamo anche noi.
I mass media costituiscono un formidabile dispositivo per «addomesticare» gli uomini. E non c'è bisogno di metterci in gabbia. In macchina, a tavola, mentre facciamo la spesa, in taxi, dalla radio, dagli schermi di tutti i tipi, dai giornali e dalle riviste a noi «uccelli» viene cantata senza sosta la stessa canzone! Ed ecco che l'opinione pubblica è «informata».
Semplificazione
Affinché la ripetizione sia efficace, il messaggio trasmesso dev'essere facile da ripetere e da memorizzare, e quindi il più semplice e il più breve possibile: è lo slogan. Si dice che questa parola derivi dallo scozzese e significhi «grido di battaglia». Conosciamo tutti gli slogan pubblicitari. Ce ne sono anche sul piano politico.
Il «dovere di ingerenza», ad esempio, è lo slogan che si usa quando uno Stato o l'ONU non vogliono applicare le istruzioni impartite dai globalisti, per giustificare l'intervento militare in caso in cui il boicottaggio economico si sia rivelato insufficiente per metterlo in ginocchio. L'Iraq ha visto decine di migliaia di bambini morire di fame a seguito dell'embargo da parte delle nazioni occidentali, ma è alla fine è stata necessaria una guerra per liquidare questo Paese (tutti ricorderete l'espressione «guerra preventiva»...).
L'orchestrazione dell'unanimità
In certe fasi, occorre spingere al massimo i media per dare al pubblico l'impressione di una corrente di opinione molto forte, anzi di un'unanimità alla quale sarebbe improbabile opporsi. Tuttavia, la ripetizione del messaggio potrebbe finire per stancare, e quindi bisogna fare delle interruzioni: sembra che la propaganda venga abbandonata nello stesso istante e da tutti i media.
Poi all'improvviso essa viene ripresa da tutti e nello stesso momento. Da qui la parola «orchestrazione». Questo ci permette di identificare il membri dell'«orchestra», e in particolare di quelli ritenuti «estranei all'orchestrazione». Sarà quindi necessario denunciare le complicità che ne derivano.
Sopra: slogan ambientalista.
Un esempio recente: in occasione delle manifestazioni organizzate per contrastare il progetto assurdo di istituire un cosiddetto «matrimonio gay», il vice-presidente del Consiglio Generale della Senna Saint-Denis, in sostanza ha dichiarato: «Sono cattolico, sposato, per di più in chiesa, e sono per il matrimonio tra persone dello stesso sesso». Possiamo ringraziarlo per aver ammesso di far parte dell'orchestra LGBTQ e - probabilmente - anche per aver ammesso di essere affiliato alla Massoneria.
Pensiamo che le sue parole dovrebbero scandalizzare i veri cristiani a meno che essi abbiano dimenticato la lezione di Cristo sempre davanti ai nostri occhi: al momento della Passione, tra i dodici Apostoli scelti da Nostro Signore stesso, c'era un Giuda che lo tradì, un Simon Pietro che lo rinnegò per tre volte e nove fuggitivi. Solo uno, San Giovanni, era ai piedi della croce con la Vergine Maria e le altre sante donne. Questo è il mistero della Chiesa, Santa, anche se composta da peccatori.
Le molestie sessuali
L'orchestrazione non vieta che un tema della propaganda venga ripreso da alcuni media tra una pausa e l'altra, ma sempre in ordine sparso e per mezzo di un articolo, di un commento o dell'analisi di un film. Si parla spesso alla TV o sui quotidiani delle molestie sessuali che subiscono le donne. Ciononostante, Le Parisian titolava in prima pagina: «Il 2013 sarà un anno erotico» (gennaio 2013). E poi ci stupiamo se le molestie sessuali sono in costante aumento e occupano largo spazio sui media odierni... Leggete la nostra stampa nazionale - quella finanziata dai potenti del giorno - e vedrete che le molestie e le orchestrazioni sono implementate quotidianamente. E non solo a riguardo dell'erotismo.
Silenzio e censura
Abbiamo già visto la censura operata in Francia della dichiarazione del presidente israeliano Moshe Katzav, durante il suo solenne ricevimento all'Eliseo nel febbraio del 2004. Egli infatti ha dichiarato che la Francia collaborazionista (con i nazisti) di Vichy, governata dal Maresciallo Philippe Pétain (1856-1951), ha salvato il maggior numero di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il silenzio delle «autorità» morali, religiose, politiche e mediatiche ha fatto in modo che i francesi non venissero a conoscenza di questa «incongruenza» e ancor meno di meravigliarsi.
COSA FARE?
La disinformazione non è magia. Il disinformatore non è mai l'unico responsabile. I disinformati non possono mai essere ingannati senza un grado maggiore o minore di acquiescenza. Quali sono le ragioni di questa acquiescenza senza la quale la disinformazione sarebbe impossibile? Un po' di credulità, un po' di avidità, un po' di conformismo e un po' di snobismo.
Non lasciarsi disinformare
Per ostacolare l'azione della disinformazione occorre dedicare meno tempo possibile ai media disinformativi.
Possedere dei criteri che ci permettano di giudicare le informazioni
Prestate attenzione durante la lettura: ciò che viene detto a scapito della posizione più sensata è probabile che sia vero. Dovrete comunque fare un controllo incrociato con una o più fonti.
Importanza della formazione: la formazione dottrinale insieme a quella storica è di grande aiuto. Essa comporta un minimo di cultura:
• Filosofica: mediante la conoscenza di quattro nozioni (verità, libertà, uguaglianza, autorità e scopo) e di cinque principi (identità, causalità, finalità, totalità, sussidiarietà). Questi elementi possono essere utilizzati come griglia di analisi delle informazioni ricevute e commentate;
• Politica: il liberalismo, il socialismo, il comunismo e il nazionalismo esacerbato sono stati condannati dalla Chiesa. In generale, è necessaria la conoscenza della «dottrina sociale della Chiesa»;
• Storica: la conoscenza della storia della propria nazione e della Chiesa è essenziale. Un proverbio senegalese dice: «Se vuoi sapere dove vai, guarda da dove vieni». Il Maresciallo de Belle-Isle (1684-1791) raccomandava suo figlio, il conte de Gisors (1732-1758): «Studia la storia per capire la politica, la diplomazia e la guerra».
Scoprire il volto dei manipolatori dell'opinione pubblica
È necessario conoscere l'esistenza di una realtà che alcuni chiamano lo «Stato profondo» (in America viene infatti definito «Deep State»), i cui maestri lasciano il potere apparente nelle mani dei loro «tirapiedi» (i politici...). È anche detto il «potere sul potere». Un agente non agisce mai senza un ordine proveniente dall'alto. Purtroppo, i politici totalmente indipendenti sono sempre più rari nel mondo politico odierno e spesso finiscono per divenire agenti di partiti, di lobby, di club esclusivi, ecc... A tal fine è necessario, quando e dove è possibile, affidarsi ad un centro di formazione civica che fornisca le giuste chiavi di lettura.
Non lasciare che gli altri siano disinformati
Tutto questo sarebbe inutile se non si traducesse in un minimo di influenza su coloro che ci circondano e sul nostro prossimo. Occorre diffondere metodicamente le informazioni veritiere riguardanti i fatti che potremmo raccogliere. È vero che un principio dei disinformatori afferma: «C'è chi informa, e c'è chi è informato», il che significa che per definizione che se non cerchiamo la verità per conto nostro ci troveremo davanti al fatto compiuto.
E se l'uomo rifiuta di ammettere di essersi sbagliato circa una notizia dimostratasi falsa, in futuro accetterà inevitabilmente tutto ciò che gli verrà propinato. Ed è questo che suggerisce il metodo di lavoro con cui lottare contro la disinformazione. Attualmente, i media hanno creato in diverse persone una cera sfiducia causata dalla diffusione di notizie palesemente false o fuorvianti. Sfrutteremo quindi un determinato evento presentando un ulteriore caso di disinformazione che avremo studiato. Se ciò che dite non è ben accetto, non insistete. Lasciate che il tempo faccia la sua parte.
Non amare le tue catene: spezzale!!!
Non scendere a patti con le bugie
Lo scrittore e dissidente russo Aleksandr Solženicyn (1918-2008) ha testimoniato, con la sua vita e con le prove che ha accettato di subire, la validità del seguente consiglio:
Questo rifiuto di partecipare ad una menzogna è una forma di testimonianza da rendere a Cristo («Io sono la Verità»; Gv 14, 6).
L'aiuto vicendevole, ossia l'amicizia al servizio della verità
«Væ soli»! Guai all'uomo solo! Dobbiamo avere una rete di amicizie che condividono - almeno in parte - i nostri valori e i nostri riferimenti morali. Rendiamo loro dei servizi, e in particolare condividiamo con loro le informazioni in nostro possesso, soprattutto se oscurate dai media agli ordini dell'élite globalista. Possiamo anche rendere servizi più materiali in caso di mutua assistenza.
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