Prefazione
Nel leggere questo scritto, il lettore tenga ben presente che esso è stato redatto nel 2012, ossia quando sembrava più probabile che il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale sarebbe stato insediato in seguito ad un conflitto di dimensioni planetarie. Ai nostri giorni, anche se non possiamo escludere questa sciagura, così come non dobbiamo scartare l'ipotesi che l'élite globalista si possa servire di una grave crisi economica (l'annunciato Gran Reset) per ridisegnare la Terra a sua piacimento, in questo periodo di pandemia sono emerse nuove forme di controllo della popolazione che fanno temere l'avvento di una nuova forma di dittatura mondiale instaurata in nome della «sicurezza» o della «salute» dei popoli.
Diversamente da altri autori che hanno illustrato il fenomeno a tappe detto «Rivoluzione» partendo dal decadimento dell'uomo rinascimentale e dalla Riforma protestante, l'Autore passa invece a considerare in prima istanza due eventi spesso ignorati da altri studiosi, ma di grandissima importanza per comprendere il processo di trasformazione in atto: la Rivoluzione inglese e la Rivoluzione americana. Non dimentichiamo che è dall'isola di Albione che nel '500 è partita l'idea di un grande impero mondiale, ripresa in seguito sul Continente dai Rosacroce. Naturalmente, trattandosi di una sintesi, gli argomenti via via trattati non vengono esposti nella loro complessità, rimandando il lettore ad un approfondimento su testi più completi ed esaustivi.
Ciò nonostante, è estremamente importante che il lettore comprenda che la Storia che abbiamo appreso sui banchi di scuola è ben diversa da quella reale. Il mondo moderno, così come lo conosciamo, non è, come ci è stato insegnato, il frutto del sacrificio di uomini oppressi che si sono ribellati alla tirannia di detestabili monarchi. L'aristocrazia di sangue dell'Ancien Régime è stata sì decapitata dalla Rivoluzione Francese, ma sostituita in men che non si dica da una nuova aristocrazia del denaro, la cosiddetta «aristocrazia nera», che da dietro le quinte ha guidato e guida i popoli verso un'illusoria «libertà», che si sta rapidamente trasformando sotto i nostri occhi nel peggiore degli incubi.
Questa stessa nuova nobiltà, che conta tra i suoi ranghi facoltose dinastie bancarie (Family Banks) che grazie alla loro immensa ricchezza, e ad acquisizioni e fusioni, detengono nelle loro mani il potere reale (l'informazione, ossia giornali, televisioni, ecc...) e prendono decisioni importantissime per il futuro del nostro pianeta nel corso di riunioni a porte chiuse di organismi non eletti democraticamente (Bilderberg Club, Round Table, Aspen Institute, ecc...), in barba al popolo bue che crede di esercitare la propria «sovranità» andando alle urne.
Dietro al teatrino della politica e della dialettica hegeliana destra-sinistra (che serve da specchietto per le allodole), questa banda di pazzi che si crede di natura divina e che vorrebbe plasmare un mondo diverso da quello che ci ha consegnato il Creatore, sta spingendo l'umanità intera verso il baratro di una schiavitù mai vista prima, grazie anche ad una tecnologia avanzatissima di cui è in possesso.
Ẻ dunque più che mai importante conoscere il vero volto di chi ci vuole schiavizzare - grazie anche al silenzio-assenso dei nostri politici che sanno e tacciono colpevolmente per salvare la poltrona - per poterli combattere smascherandoli e mostrando a tutti le loro reali intenzioni. Ma sopra ogni cosa è vitale rendersi conto del fatto che essi odiano in maniera viscerale la religione cristiana e la Chiesa di Roma, unico ostacolo alla realizzazione dei loro disegni che mirano da sempre alla scristianizzazione del mondo occidentale.
Dunque, una vera battaglia contro questi mostri non può che partire da un vero combattimento spirituale interiore. Infatti, come potremo vincere contro un nemico così potente (almeno da un punto di vista umano) se nella nostra vita personale siamo schiavi del demonio che anima questa casta demoniaca?
La vittoria, già promessa da Cristo nel Vangelo («Le porte degli inferi non prevarranno»; Mt 16, 18) e dalla Vergine Maria nel 1917 a Fatima («Infine il mio Cuore Immacolato trionferà»), sarà nostra solo se ritorneremo con una riforma del nostro modo di vivere a Colui che è Via, Verità e Vita. Possa la Madonna illuminare chi si accinge alla lettura di questo articolo breve, ma ricco di insegnamenti.
I
INTRODUZIONE Scopo di questa Sintesi della Rivoluzione Mondiale è cogliere il «senso della storia» fornendo informazioni sulle sue sorgenti nascoste, i suoi fatti più notevoli, le sue date più importanti, i suoi attori principali e soprattutto il filo conduttore delle varie guerre e rivoluzioni che hanno segnato gli ultimi secoli. Conoscere il passato rende così possibile comprendere il presente e anticipare il futuro; il meccanismo del movimento rivoluzionario induce una ricorrenza della Storia, che continua a girare attorno allo stesso asse.
Questo studio storico vuole svelare il ruolo determinante della finanza apolide, aiutata dalle retrovie della Massoneria, nell'avanzamento dei piani globalisti. Nascondere la diabolica congiura della «Sinagoga di Satana» - secondo l'espressione dell'Apocalisse di San Giovanni - equivarrebbe a tralasciare l'argomento… e quindi la Storia. Da questa rassegna di fatti storici integrati da analisi, dovrebbe emergere una griglia di lettura spirituale poiché il carattere antireligioso di questa rivoluzione mondiale era e rimane onnipresente.
II LA RIVOLUZIONE INGLESE
Il movimento rivoluzionario mondiale ha avuto il suo primo campo di esperienza nell'Inghilterra del XVII secolo con l'istituzione della repubblica del puritano Oliver Cromwell (1599-1658) e la prima esecuzione di un re cattolico. Un uomo e un fatto notevole furono gli iniziatori di questo movimento rivoluzionario: la Rivoluzione inglese, avvenuta nella seconda metà del XVII secolo, e il padre essenziale della finanza internazionale, l'askenazita khazaro 2 Mayer Amschel Rothschild (1744-1812) 3. Terminata la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) - che ridusse ad un terzo la popolazione della Germania - tutto ebbe inizio nel 1649, quando il re cattolico Carlo I d'Inghilterra (1600-1649) fu pubblicamente decapitato il 30 gennaio 1649 su decisione di Cromwell.
Questo sovrano inglese è considerato dalla Chiesa come un martire perché morì a causa della sua fede dopo essere stato pesantemente calunniato. La sua destituzione aveva l'obiettivo concreto del controllo dell'economia da parte della finanza apolide. Quarantacinque anni separano la sua esecuzione dall'istituzione della Banca d'Inghilterra, fondata nel 1694. Nel frattempo si sono susseguiti tutti i tipi di guerre che hanno coinvolto gli inglesi: dalla feroce repressione dell'Irlanda cattolica nel 1652, alla battaglia del Boyne nel 1690, passando per il confronto con i Paesi Bassi nel 1659 o addirittura con la Francia nel 1666.
L'unico scopo di queste guerre era quello di destabilizzare le nazioni e soprattutto indebitarle durevolmente. Allo stesso tempo, la disoccupazione, la carestia, le epidemie e la grande depressione (1665) si abbatterono sull'Inghilterra mentre i cabalisti vi stavano già provocando varie lotte religiose (1667). Si tratta quindi di una comunità britannica indebolita che, pochi decenni dopo, avrebbe subito il complotto dei banchieri internazionali khazari. Il contesto era favorevole al cambio delle pedine voluto dagli usurai dell'epoca.
Così, il principe protestante Guglielmo I d'Orange (1533-1584) fu proclamato re, secondo la volontà dei banchieri internazionali, al posto del re cattolico Giacomo Stuart (1633-1701). Quest'ultimo fuggì dal suo Paese e si rifugiò in Francia. Il suo successore Guglielmo d'Orange compì l'atto decisivo vantaggioso per i suoi mentori che fu la condizione per il suo accesso al trono: un prestito di 1.250.000 sterline fu concesso a finanzieri, tra cui i Rothschild e i finanzieri di Amsterdam, i quali sono stati in grado di creare la Banca d'Inghilterra e consolidare il loro dominio approfittando del debito sovrano.
Un piccolo gruppo di banchieri aveva quindi provocato vari conflitti per trarne dei benefici. Essi avevano subdolamente acquisito il potere di emettere la moneta della nazione inglese e quindi di avere il controllo sulla sua economia. Occorre anche notare che, nella sua astuzia, la Massoneria inglese conquistò la fiducia di buona parte dell'aristocrazia promettendo di voler riportare sul trono gli Stuart.
III LA RIVOLUZIONE FRANCESE
La presa di potere dei Rothschild e delle loro controparti sulle nazioni non si è fermata qui. Vedremo infatti che anche la Rivoluzione Francese del 1789 fu il frutto avvelenato di un complotto. Creata il 1° maggio 1776 e diretta dal diabolico docente di Diritto Canonico e allievo dei gesuiti Adam Weishaupt (1748-1830), la sètta massonica degli Illuminati di Baviera finì per sovrapporsi alla Massoneria, dandole l'impulso necessario per la realizzazione della Rivoluzione Francese.
La cospirazione anticristiana caratterizzò l'Illuminismo che mirava alla distruzione delle religioni, delle nazioni, delle monarchie cattoliche, della proprietà privata e delle leggi civili. Non importa come: il fine giustifica i mezzi. La cospirazione doveva essere preparata in assoluta segretezza, come proclamava Weishaupt:
Sopra: una civetta. il simbolo degli Illuminati di Baviera. Questo volatile notturno rappresenta la dea Minerva.
Questo adagio vale ancora oggi nella nostra società repubblicana talmudico-massonica. Lo scrittore cattolico Claudio Jannet (1844-1894) ha giustamente svelato l'obiettivo finale instancabilmente perseguito dalle società segrete il cui cemento è l'illuminismo di Weishaupt:
Fu sempre da Francoforte, la Mecca dell'illuminismo controllata dalla famiglia dei Rothschild, che fu inizialmente ordita la Rivoluzione Francese del 1789. Nel 1782 si tenne infatti a Wilhelmsbad un importante Convento massonico. Poi il braccio destro di Weishaupt, l'illuminato Adolf Franz Friedrich von Knigge (1752-1796), vi prese parte prima di separarsi da Weishaupt perché terrorizzato dai suoi progetti. Presieduto dal Generale prussiano Ferdinando di Brunswick (1680-1735), questo congresso riunì per sei mesi i massoni di tutta Europa. Delegato a Wilhelmsbad, il François-Henri de Virieu (1750-1793) disse al suo ritorno che
Più tardi, nel 1784, si riunì la Gran Loggia Eclettica - fondata da von Knigge - dove fu decisa la morte di Luigi XVI (1754-1793) e anche quella del re di Svezia Gustavo III (1746-1792). Fondata ufficialmente nel 1717 e avendo le sue origini a Londra, alla fine del XVIII secolo la Massoneria concentrò i suoi sforzi sulla Francia.
La sètta ebbe un ruolo cruciale durante gli eventi sanguinari del 1789, in particolare grazie ad un certo Honoré Gabriel Mirabeau (1749-1791) proprio all'inizio della congiura. Quest'ultimo era la pedina di prestatori di denaro come l'ebreo Moses Mendelssohn (1729-1786) che lo manipolava. Indebitato e sotto controllo, Mirabeau fu quindi iniziato all'illuminismo di Weishaupt.
Lo stesso Mirabeau era incaricato di arruolare, in segreto, il duca d'Orleans Philippe Egalité (1747-1793) - Gran Maestro del Grand'Oriente di Francia - contro suo cugino il re Luigi XVI. I due cospiratori, massoni di alto Grado, si sforzarono di applicare il piano di sovversione illuminista, avendo poi conquistato ideologicamente la Massoneria del Grand'Oriente, creata nel 1773.
La monarchia francese era allo stesso tempo infiltrata da tutte le parti, mentre nuove idee avevano sedotto una vasta frangia dell'aristocrazia. Anche l'esercito era sotto il dominio massonico attraverso Logge militari, mentre la propaganda era dominio del duca de La Rochefoucauld (1747-1827), del massone Nicolas de Condorcet (1743-1794) e dell'ex sacerdote Emmanuel Joseph Sieyès (1748-1836). Quindi, il terreno era favorevole per una rivoluzione che corrispondesse allo spirito del popolo francese dell'epoca.
Poco prima del 1789, molti ecclesiastici si erano affiliati alla Massoneria. Nel 1780, secondo il sacerdote gesuita Nicolas Deschamps (1797-1872), in Francia c'erano 703 Logge, mentre, nello stesso anno, secondo lo scrittore antimassonico Jacques Bordiot (1900-1983),
Cospiratore vicino al duca d'Orléans e futuro Ministro degli Esteri di Napoleone, fu Charles-Maurice de Talleyrand (1754-1838), ex Vescovo di Autun, e autore della famosa massima: «Agitate le persone prima di usarle». Non pensava di parlare così bene del 1789 e, per estensione, del movimento rivoluzionario mondiale.
In tale contesto, il cristianesimo fu logicamente minato, come un obiettivo comune che riuniva le diverse componenti della congiura. La forza sovversiva dell'illuminismo si fece sentire chiaramente nel luglio 1789 durante la presa della Bastiglia. Mirabeau aveva dato il tono indicando Luigi XVI: «Ecco la vittima»! Il massone Camille Desmoulins (1760-1794), salì sulla sedia di un cabaret nel giardino del Palazzo Reale di Parigi e intonò il famoso grido: «Alle armi»! La fronda era stata lanciata.
Nulla doveva essere in grado di fermare quel barbaro sfogo pianificato per decenni con cura dalla sètta. Desmoulins apparteneva alla Loggia delle Nove Sorelle - la stessa cui era affiliato Voltaire (1694-1778), iniziato negli ultimi mesi della sua vita in modo fantasioso dal massone americano Benjamin Franklin (1706-1790) - insieme agli enciclopedisti Jean-Baptiste d'Alembert (1717-1783) e a Denis Diderot (1713-184), molto prima di Jean-Sylvain Bailly (1736-1793), che morì ghigliottinato.
Massoni erano il sindaco di Parigi Jerome Pétion (1756-1794), Joseph-Ignace Guillotin (1738-1814) - inventore della ghigliottina - Jacques Pierre Brissot (1754-1793), Dominique Joseph Garat (1749-1833), Georges Jacques Danton (1759-1794), Jean-Paul Marat (1743-1793) e molti altri che presero parte alla cospirazione. Fu al suono dello slogan massonico «Libertà, Uguaglianza, Fratellanza» di Lafayette (1757-1834) che fu operata la ribellione contro Luigi XVI. Questa antifona va intesa leggendola al contrario.
La prima lettura si applica ai laici (coloro che sono «fuori dal tempio»), la seconda è riservata agli iniziati: è la fratellanza massonica o società dei Fratelli massoni che, in nome dell'uguaglianza, fornisce ai membri delle Logge la loro libertà d'azione. Così, attraverso questo slogan perverso, il popolo venne invitato a liberarsi... dai principî divini che avevano fatto la grandezza della Francia, figlia primogenita della Chiesa cattolica sin dal battesimo di Clodoveo nel 496.
Gli orleanisti volevano chiaramente un cambio di dinastia mentre, in seguito, i girondini cercavano il potere. In definitiva, ci dobbiamo rendere conto del fatto che gli iniziatori delle rivoluzioni preparano regolarmente il terreno ai veri vincitori: i montagnardi approfittarono dell'azione dei girondini de Brissot, come gli orleanisti, mentre nel 1917 in Russia, i menscevichi del moderato Aleksandr Kerenskij (1881-1970) precedettero i bolscevichi di Lenin.
Seguendo l'esempio dello zar Nicola II diversi decenni dopo, Luigi XVI non si era accorto della congiura della Massoneria - alleata con i banchieri internazionali - di cui aveva percepito solo la facciata superficiale, la sua divertente vetrina. Dovendo assumersi le proprie responsabilità per fronteggiare il malcontento del popolo, il re pensò di attuare varie riforme. Ma queste furono paralizzate dai cospiratori della Massoneria dell'epoca mentre venivano organizzate rivolte, preparate direttamente tra l'altro dal rivoluzionario Adrien Duport (1759-1798) ai danni della popolazione.
Anche gli aiuti di approvvigionamenti ai poveri vennero stroncati sul nascere. Ridotta a pezzi, la Francia andò gradualmente in rovina. Luigi XVI fu sempre più isolato e nel 1791 finì per fuggire a Varennes, prima di essere ripreso in giugno dal massone Pétion per ordine di Lafayette. Quanto a Maria Antonietta (1755-1793), subì le peggiori calunnie, in particolare nella vicenda della fantomatica «collana di diamanti» creata ex novo dal duca d'Orléans, poi da Weishaupt, da Mendelssohn e dal massone e illuminato italiano, il conte di Cagliostro (1743-1795). Quest'ultimo ebbe un ruolo decisivo nella diffusione delle Logge massoniche in Europa.
In questo contesto veramente scandaloso, utilizzato dall'occulto, i massoni giacobini Marat - medico di origine svizzera - Danton e Maximilien de Robespierre (1758-1794) - che, secondo lo scrittore anarchico russo Pyotr Alexeyevich Kropotkin (1842-1921), erano stati iniziati all'illuminismo - istituirono il Terrore. Una vera carneficina stabilita all'insegna del socialismo per compensare la disoccupazione causata... dai loro compagni di Loggia.
«La grande paura» - dicevano nelle province - ha conquistato il popolo francese. Durante questo periodo, Danton organizzò i massacri di settembre 1792, mentre Marat fu incaricato di seppellire i cadaveri nelle catacombe di Parigi. Il Terrore fu il mezzo utilizzato per stabilire questa rivoluzione, come dimostra questa dichiarazione di Adrien Duport del giugno 1789:
Sopra: a Compiégne, il 17 luglio 1794, sedici suore carmelitane subiscono il martirio in odio alla fede.
La strategia machiavellica giacobina mirava semplicemente a mettere i poveri contro i ricchi e viceversa. Nella linea illuminista, Robespierre attaccò la proprietà privata e dichiarò:
Il consigliere del presidente Nicolas Sarkozy, dopo essere stato quello di François Mitterrand (1916-1996), il talmudista sefardita Jacques Attali ha recentemente intonato lo stesso ritornello. Discepolo di Weishaupt e sebbene contrario a Robespierre, l'illuminato Anarchasis Cloots (1755-1794) giocò un ruolo attivo contro la religione e i religiosi prima di essere ghigliottinato nel marzo del 1794. Questo barone prussiano, ateo, ammise di essere «il nemico personale di Gesù Cristo». E come un perfetto internazionalista affermò:
Vedremo che questo antipatriottismo internazionalista si è diffuso durante la successiva grande rivoluzione avvenuta nel 1917. Vi ritroveremo gli stessi metodi, con attori certamente diversi, ma un identico scopo spirituale. In una lettera inviata il 17 agosto 1790 a suo fratello Leopoldo II d'Asburgo-Lorena (1747-1792), la regina Maria Antonietta avvertì la sua famiglia del pericolo. Infatti, una volta ingannata dalla Massoneria, la moglie di Luigi XVI gli scrisse queste poche parole rivelando la sua lungimiranza:
Poco prima della sua esecuzione sulla futura Place de la Concorde, la voce di Luigi XVI, coperta dal suono dei tamburi, risuonò in modo toccante in queste parole: «Gente, muoio innocente! Perdono gli autori della mia morte! Prego Dio che il mio sangue non cada sulla Francia»! Pentito, quando capì che l'obiettivo finale della manovra era l'omicidio del re, Mirabeau organizzò la sua fuga. Ma fu vigliaccamente denunciato ai giacobini e poi liquidato come tanti altri in casi simili.
In effetti, il potere occulto finanziario ha spesso utilizzato, nel corso della Storia e facendo affidamento sui loro difetti, personaggi come Mirabeau, il Duca d'Orleans, Lafayette, Cloots, Robespierre, Danton, ecc..., per servirsi dei suoi complici rivoluzionari prima di eliminarli una volta che i suoi obiettivi sono stati raggiunti. Preparata da diversi decenni, la trama della Rivoluzione Francese ha cambiato il volto del mondo. È stata una delle pagine più buie della Storia.
Probabilmente la più triste della Storia di Francia, come affermò Joseph de Maistre (1753-1821) - che in gioventù era stato massone martinista - in Considérations sur la France, un libro di testimonianza essenziale per cogliere appieno il carattere morale di questa Rivoluzione:
Come dare torto a de Maistre quando afferma brillantemente:
Eugène Delacroix: La Liberté guidant le peuple.
Questo è un punto essenziale da tenere in considerazione quando si raccontano gli eventi che hanno segnato il movimento rivoluzionario mondiale. Nulla è stato spontaneo o genuinamente popolare. Non lo è stato nel 1789 e, come vedremo, nel 1848, nel 1871, nel 1917, nel 1936, durante le Guerre Mondiali o più recentemente in Medio Oriente con le rivoluzioni arabe sostenute dalla Massoneria locale per distruggere Stati forti e indipendenti.
Inoltre, va ricordato che la difesa di Luigi XVI da parte dei contadini della Vandea fu l'unica rivolta francese autenticamente popolare. Altrimenti il popolo non si solleva mai in modo autonomo, spontaneo e massiccio senza l'appoggio di qualche oligarchia. Ad una lettura obiettiva degli eventi di questa cosiddetta Rivoluzione «Francese» - all'epoca c'erano moltissimi cospiratori stranieri - il 1789 ha avuto un obiettivo spirituale ben preciso: distruggere la fede cristiana.
Ghigliottinando il re il 21 gennaio 1793 la Massoneria aveva soprattutto assassinato la figura del padre della Francia. Secondo gli scritti dell'ex ecclesiastico e famoso occultista parigino Alphonse Louis Constant, soprannominato Eliphas Levi (1815-1875), la Rivoluzione «battezzò il popolo francese in nome della libertà». Per loro stessa ammissione, i congiurati della Massoneria volevano «formare un popolo nuovo» e, secondo il massone René Viviani (1863-1925),
-
Essi sono gradualmente riusciti nella scristianizzazione delle nostre società attraverso il degrado dei costumi e mediante la depravazione dei cuori. Infine, va notato che Luigi XVI e Maria Antonietta sono stati celebrati come martiri della fede dalla Chiesa cattolica sin dal regno di Papa Pio VI (1717-1799) fino alla fine del XVIII secolo.
Sopra: vignetta antimassonica che sottolinea l'odio feroce che la sètta nutre per il cristianesimo.
IV LA RIVOLUZIONE DEL 1848 E LA COMUNE DI PARIGI DEL 1871
Le guerre napoleoniche seguirono il regicidio del 1793, estendendo così lo spirito rivoluzionario in tutta Europa. Se Waterloo fu l'ultima battaglia persa da Napoleone Bonaparte (1769-1821) nel 1815, essa d'altronde contribuì agli enormi interessi dei finanzieri apolidi, come osservò lo scrittore francese Victor Hugo (1802-1885) nella raccolta di poesie Les Contemplations: «Un allegro milione uscì da Waterloo. Tanto che il disastro ne fece la sua vittoria». Nathan Rothschild (1777-1836) fu responsabile della diffusione della voce di una vittoria francese prima di speculare finanziariamente sulla sconfitta di Napoleone.
È così che l'intera casata dei Rothschild ha aumentato il suo potere in seguito a questo trucco. Dopo un periodo di restaurazione dell'ordine cristiano, che fu chiamato «Santa Alleanza» - sotto il patrocinio della Russia, dell'Austria del diplomatico Klemens von Metternich (1773-1859), di Prussia, ma definitivamente interrotto dalla guerra di Crimea del 1853 - che ottenne un periodo di relativa pace nel vecchio continente dal 1815 al 1848, il movimento rivoluzionario riprese con vigore.
Avendo per natura orrore per il vuoto, la rivolta di Lucifero si diffuse nuovamente in Francia. Il metodo rivoluzionario del 1789 fu applicato alla lettera nel 1848 per quattro mesi. Da conoscitore della meccanica sovversiva, Karl Marx (1818-1883) disse che «la rivoluzione del 1848 è stata una parodia di quella del 1789 e della tradizione rivoluzionaria del 1793». Costantemente massonico, il processo di infiltrazione-corruzione-neutralizzazione-sovversione era ancora all'opera.
Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, la finalità da raggiungere era la deviazione mediante un progressivo snaturamento dall'interno e non per mezzo di un rovesciamento, com'era avvenuto per la monarchia. Re massone e figlio del duca d'Orléans, Luigi Filippo (1773-1850), che aveva aderito alla causa del 1789, rimase impassibile di fronte alle richieste del popolo. Invece di attuare le riforme, i rivoluzionari riuscirono a far credere che il progresso sarebbe avvenuto attraverso di loro.
Tra i massoni che presero parte all'insurrezione di febbraio c'erano il socialista Louis Blanc (1811-1882), il prefetto di polizia Marc Caussidière (1808-1861), il fondatore dell'Alliance Israélite Universelle l'ebreo Adolphe Crémieux (1796-1880), il satanista anarchico Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865), ma anche il massone François Arago (1786-1853), il repubblicano Alexandre Ledru-Rollin (1807-1884) e Alphonse de Lamartine (1790-1869), nel ruolo di ideologo. Tutti fecero parte del governo provvisorio del 1848. La sovversione massonica portò con sé la destituzione della monarchia, e Luigi Filippo prese la via dell'esilio.
Ormai insediata, la repubblica fu presentata da Louis Blanc e dai suoi compagni come l'unica speranza di salvezza. I socialisti rivoluzionari, apparendo come gli unici difensori della causa del popolo, gettarono la nazione francese nel caos. Una volta rovesciato il potere, a giugno dovettero affrontare il malcontento popolare; le loro promesse erano credibili solo per chi le ascoltava! Come nel 1789, la situazione economica era divenuta caotica. I disordini si erano precedentemente diffusi tra le classi lavoratrici, che furono le grandi perdenti di questa seconda rivoluzione francese.
Alla fine, il 1848 vide l'amaro fallimento del socialismo, che fu però resuscitato da Marx e dai comunisti. Se la cosiddetta Rivoluzione «Francese» del 1789 fu opera di borghesi sedotti dalla ragione umana che volevano essere califfi al posto del califfo, la Comune di Parigi, che non toccò la fortuna dei Rothschild e non sfiorò nessuna delle loro proprietà, fu la prima conquista della dittatura del proletariato. Ad essa seguì la guerra persa da Napoleone III (1808-1873) contro la Prussia, un'impresa che fu appoggiata dalla Massoneria francese, come confermato dall'iniziato Thiforque:
Furono soprattutto i nichilisti ad essere all'opera nel 1871. Il pretesto del socialismo, tuttavia, venne a galla. Perché come nelle rivoluzioni precedenti, bisognava far credere al popolo di essere padrone delle proprie azioni e non lo strumento della congiura. Questa nozione può essere verificata in tutti i movimenti sovversivi fomentati dall'oligarchia finanziaria. Lo scopo perseguito da Marx e dal comunista Henry Hyndman (1842-1921) era di proteggere i finanzieri ebrei spingendo il proletariato contro la borghesia cristiana.
La lotta di classe fu quindi solo una leva; un trampolino di lancio che si può trovare anche nell'unionismo 4 che trae la sua fonte dai Rothschild. L'Internazionale di Marx e Friedrich Engels (1820-1895) non fece che prolungare l'opera dei giacobini.
Secondo lo storica inglese Nesta Helen Webster (1876-1960), questo movimento era al servizio della causa del pangermanesimo, che era strettamente legato alla finanza ebraica, così come il panslavismo. La Massoneria francese, sotto l'impulso degli iniziati Giuseppe Garibaldi (1807-1882) e Léon Gambetta (1838-1882), usò così la Germania per minare la propria nazione.
Lo stesso potere occulto era inevitabilmente dietro questa cospirazione. Simbolo della sovversione dei Rothschild 5 e non del sangue degli operai, la bandiera rossa della rivoluzione sventolò su Parigi. Il movimento anarchico anticristiano causò una carneficina. Gli abusi furono intensi e disastrosi. I comunardi scesero in campo a differenza dei rivoluzionari del 1789 e del 1848 che avevano preferito manipolare il popolo restando al riparo dagli scontri.
Sopra: la bandiera
rossa dei comunardi e lo scudo rosso dei Rothschild.
I disordini lasciarono
sul campo di battaglia 20.000 morti a Parigi, dopo che i primi
scontri avvenuti a Lione provocati dall'anarchico massone Michail
Bakunin (1814-1876) e dai suoi compagni. L'antireligiosità fu
altrettanto marcata nel 1871 come nel secolo precedente. E proprio
come nel 1848, durante la carneficina, Marc Caussidière assicurò la
protezione delle istituzioni dei finanzieri ebrei. Qua e là,
profanazioni di chiese, massacri di sacerdoti, aggressioni di
Vescovi e stupri di suore avvennero mentre rivoltosi anarchici,
massoni e protestanti facevano la guardia, come un simbolo, davanti
all'Hotel Rothschild di Parigi.
In conclusione, mentre la
rivoluzione del 1848 era stata essenzialmente socialista, l'anarchia
antireligiosa fu la forza trainante della Comune di Parigi.
Discepolo di Weishaupt, alla fine della carneficina Bakunin definì
il proletariato francese «il Satana moderno, l'autore
della sublime insurrezione della Comune». Dunque, l'opera di
scristianizzazione continuò, a vantaggio più concreto degli usurai
ebrei.
La Repubblica Universale uscì rafforzata da questa
insurrezione che durò due mesi. Se il carattere internazionalista
del 1871 fu particolarmente marcato, il patriottismo francese fu
esso stesso minato; questa nozione ci rimanda alla famosa massima
del barone Edmond de Rothschild (1845-1934): «La
serratura che ora dev'essere scardinata è la nazione»!
V
LA RIVOLUZIONE AMERICANA
C'è una nazione che non è veramente una, perché
è fatta di un insieme di comunità. Queste sono gli Stati Uniti
d'America. Portando all'indipendenza gli Stati Uniti nel 1783, la
Rivoluzione americana del 1775 iniziò ad aprile. La depressione era
stata originariamente stabilita in Gran Bretagna. Opposti ai
colonialisti d'America, gli inglesi che furono spinti ad andare in
guerra si arresero sei anni dopo. Negli anni successivi i banchieri
internazionali finanziarono la guerra coloniale.
La Costituzione
degli Stati Uniti fu poi redatta nell'interesse dei banchieri.
Agente dei Rothschild, Alexander Hamilton (1755-1804) fu
nominato Segretario del Tesoro e creò con Robert Morris
(1734-1806) la potente Bank of America. Attraverso di
lui, il governo degli Stati Uniti fece redigere uno statuto per
questa banca. Il diritto di battere moneta sui debiti derivò
logicamente da queste misure. Per quanto riguarda Hamilton, come
altri prima di lui che sapevano troppo, fu liquidato.
Nathan
Rothschild riuscì ad ottenere questo famoso statuto dopo aver
minacciato gli Stati Uniti con una guerra devastante e il ritorno
allo status coloniale! Così, ci si rende meglio conto che i
vari movimenti rivoluzionari sono stati usati dal potere occulto
secondo i suoi piani di dominio. Gli Stati Uniti furono tagliati in
due dal 1861 al 1865.
Nel perfetto schema hegeliano, la guerra
civile fu sostenuta dallo stesso potere finanziario. Un uomo era nel
mirino del potere occulto: il presidente Abraham Lincoln
(1809-1865). Gli immigrati neri del Sud divennero quindi il nuovo
proletariato del Nord. Al di là dei fatti ancora una volta
devastanti, il paradigma razziale bianco-nero è stato esaltato e
vive ancora oggi nella mente delle persone. Il 15 aprile 1865, alla
fine della guerra, l'omicidio di Abraham Lincoln da parte
dell'attore John Wilkes Booth (1838-1865) fu travisato come
la vendetta dei sudisti sui nordisti.
In realtà, lo scopo di questo
assassinio era quello di favorire l'emergere di un cartello bancario
di interessi privati (la Federal Reserve, o FED, fondata
nel 1913) a danno di una banca statale. Lincoln fu liquidato perché
si era opposto. A volte, la storia può prendere una piega della
vendetta non ovvia da rilevare.
Ce ne renderemo conto quando
affronteremo la storia dei khazari askenaziti in Russia. Il
movimento rivoluzionario si spostò infatti nell'Europa dell'Est dove
il potere occulto decise di passare all'offensiva all'inizio del XX
secolo. Il rovesciamento della monarchia russa fallì nel 1905, solo
per avvenire dodici anni dopo.
Sopra: la sede della
Federal Reserve a Washington D.C. e il suo logo.
Allo stesso tempo, scoppiò la guerra
russo-giapponese. Il suo obiettivo non dichiarato era quello di
indebolire il regno dello zar Nicola II (1868-1918).
Il conflitto fu istigato e finanziato dai banchieri khazari. In effetti,
Paul Warburg (1868-1932) «sosteneva» il campo russo mentre
Jacob Schiff (1847-1920) quello giapponese.
Strettamente
imparentati, i due finanzieri askenaziti erano entrambi
associati ai Rothschild. La famiglia Warburg ha fatto molto per
l'istituzione della Federal Reserve. Felix Warburg
(1871-1937), ma soprattutto Paul Warburg che era tra i sei
bankster - tutti askenaziti khazari - Aldrich, Norton, Vanderlip,
Davison, Strong e quindi Warburg, che complottarono insieme nel 1910
sull'isola di Jekyll.
Seguì l'elezione del presidente Woodrow
Wilson (1856-1924) nel 1912. Indebitato e sotto controllo, il
capo di Stato ricevette il denaro necessario per ripagare i suoi
debiti a condizione di nominare alla Corte Suprema l'ebreo sionista
Louis Brandeis (1856-1941), che sarebbe poi stato consigliere
del massone Franklin Delano Roosevelt (1882-1945). E fu
l'anno successivo, nel 1913, e in seguito al complotto di Jekyll,
che venne creata la Federal Reserve, un cartello bancario
statunitense che rafforzò fortemente il potere di Wall Street
sull'usura praticata sulle nazioni.
VI
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
L'evento scatenante della Prima Guerra Mondiale
mirava direttamente alla distruzione del cattolicesimo rappresentato
dall'impero austro-ungarico. Infatti, ordinato dal clan dei
Rothschild, l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando
(1863-1914) da parte del massone ebreo serbo Gavrilo Princip
(1894-1918) a Sarajevo, il 28 giugno 1914, fece precipitare l'Europa
in un bagno di sangue senza precedenti su scala planetaria. Se
questo omicidio fu commesso da un massone e tramato da una società
segreta, lo scopo della cospirazione era altrettanto massonico.
Supportata dalla Germania, l'Austria-Ungheria entrò in guerra contro
la Serbia, a sua volta sostenuta dalla Russia. L'asse
anglo-franco-russo si oppose così alla triplice intesa
tedesco-austro-ungarica; la Germania dichiarò guerra alla Francia il
3 agosto 1914. Nel 1916 avvenne il massacro di Verdun, che fu la
battaglia più sanguinosa di questa triste epoca. Il conflitto si
allargò a livello internazionale come desiderato dal potere occulto,
il tutto sullo sfondo della rivalità industriale e petrolifera tra
Inghilterra e Germania.
La bancarotta finanziaria britannica spinse
questo Paese in guerra. Questo conflitto mirava in particolare al
controllo mondiale del petrolio da parte dell'asse anglo-americano.
Un impero strutturalmente materializzato dalla creazione nel 1920 a
Londra del Royal Institute of International Affairs
(chiamato anche Chatham House), poi nel 1921 a New
York del Council on Foreign Relations (CFR).
Questi due think tank scaturiti dalla Round Table,
fondata dall'uomo d'affari Cecil Rhodes (1853-1902), che aveva
fatto fortuna con i diamanti attraverso la compagnia De Beers.
Mettere le nazioni l'una contro l'altra era una priorità del potere
occulto. Da qui deriva, tra l'altro, l'aiuto fornito dall'alta finanza
a certi nazionalismi totalitari nel corso del XX secolo. Gli Stati
Uniti emersero vittoriosi da questa guerra dopo essere entrati nel
conflitto nel 1917 su richiesta dell'inglese Arthur Balfour
(1848-1930).
In effetti, la Dichiarazione Balfour, del 2 novembre
1917, proclamò un focolare nazionale ebraico nella terra araba di
Palestina. Se il ministro degli Esteri britannico fu il firmatario
di questa Dichiarazione, dietro di lui c'erano Alfred Milner
(1854-1925) e i Rothschild. Fondamentalmente, Arthur Balfour la
lesse e la firmò, ma non la scrisse!
Esattamente come Giovanni
XXIII (1881-1963) con l'Enciclica Pacem in terris del
1963! La storia imposta dai vincitori ai vinti non è che
un'aberrazione. Dopo aver fatto l'occhiolino cabalistico alla fine
della guerra, l'armistizio fu pronunciato l'11 novembre 1918 alle
ore 11 da un massone di alto Grado: il Maresciallo Joseph Joffre
(1852-1931). Gli obiettivi di questo massacro erano diversi:
lo spostamento del potere finanziario negli Stati Uniti, l'americanizzazione
della società, la caduta delle monarchie europee, lo
smantellamento dell'Austria cattolica.
Sopra: Carlo I d'Asburgo (1887-1922), l'ultimo imperatore austriaco
morto in concetto di santità. L'élite globalista dell'Alta
Finanza odiava a morte l'Austria non per ciò che era in quel
momento, ma per ciò che rappresentava, ossia le vestigia
dell'antico Sacro Romano Impero. Esattamente come detestava Luigi XVI, l'incarnazione del cristianissimo re di Francia. La Rivoluzione
ha in orrore non solo la religione cattolica, ma anche tutto ciò che in qualche
modo rappresenta l'ordine sociale che essa ha creato nei secoli.
Sopra: l'imperatore austriaco
Francesco Giuseppe
(1830-1916) in preghiera.
Sul piano
economico: le emissioni di moneta, e quindi la diminuzione del valore
monetario e l'inflazione. Da un punto di vista globale:
la democratizzazione e la scristianizzazione del vecchio continente con
l'avvento del
comunismo. Avendo
provocato la morte di quasi venti milioni di persone, la Prima
Guerra Mondiale avrebbe dovuto porre fine a tutte le guerre.
Soprattutto, essa condusse all'ingiusto Trattato (massonico) di
Versailles, che è stato il primo Trattato internazionale a non
appellarsi a Dio.
La Società delle Nazioni, oggi chiamata Nazioni
Unite, è nata a seguito di questo Trattato. Struttura massonica per
eccellenza, l'ONU è oggi un'istituzione centrale
nell'organizzazione globalista sovranazionale. La sua sede di New
York fu costruita nel 1945 su un terreno appartenente al ricco
industriale John David Rockefeller (1839-1937).
VII
LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA
DEL 1917
Se Jean-Jacques Rousseau
(1712-1778) è stato dichiarato dai demagoghi rivoluzionari il
filosofo del 1789, Karl Marx fu l'ispiratore ateo e materialista della
Rivoluzione bolscevica del 1917, guidata da Lenin (1870-1924
). Questi fu, come il suo secolo, un fervente sostenitore della
«ragione», mentre Marx, un probabile massone avendo, nei suoi
scritti poetici, confessato la sua ammirazione per Satana.
Concretamente, Marx riprese il metodo illuminista di Adam Weishaupt.
Il rovesciamento della monarchia russa era l'obiettivo della
Rivoluzione bolscevica. E l'illuminismo il suo metodo: distruggere
tutto, specialmente il cristianesimo, svuotandolo del suo vero
significato, e più in generale tutte le religioni. Per aver
sottovalutato, come il suo predecessore francese, la forza d'attacco
del potere occulto, lo zar Nicola II ha pagato il prezzo di
questo nuovo complotto.
Il piano di sovversione russo era fallito
una prima volta nel 1905. Questa volta i khazari ebbero la loro
vendetta. Infatti, questo popolo - di origini turco-mongole e di cui
il re Bulan aveva scelto l'ebraismo talmudico come religione
- regnò sull'impero russo dal VII al X secolo prima di essere
cacciato.
Sopra: un ritratto di re Bulan.
A fianco, una mappa
geografia che illustra la
posizione della Khazaria.
I khazari, che costituiscono il 90% della popolazione
askenazita e parlano l'yiddish, sono quindi tornati in Russia
all'inizio del XX secolo per instaurare il comunismo. Sono stati i
menscevichi a dare il via alla rivoluzione di febbraio. Lo zar
Nicola II abdicò il mese successivo, il 15 marzo 1917. Il massone
ebreo Alexander Kerensky prese quindi le redini della Russia prima che i
bolscevichi di Lenin a loro volta rovesciassero il potere con il
colpo di Stato della Rivoluzione d'Ottobre.
Dietro la distruzione
della monarchia russa si nascondevano gli interessi della Germania.
Il massone Vladimir Ul'janov, detto
«Lenin», era infatti un agente tedesco che operava con due ebrei -
Jakub Fürstenberg Ganetsky
(1879-1937) e Israel Lazarevich Helphand (1867-1924), detto «Parvus» - vicini all'oligarchia germanica e imparentati con il finanziere
israelita nato a Francoforte Jacob Schiff.
Questo cruciale servizio su commissione fu confermato dall'inglese
Winston Churchill (1874-1965) alla Camera dei Comuni nel 1919:
«Lenin fu inviato dai tedeschi alla stessa maniera in cui una fiala
contenente i germi del tifo o del colera può essere versata nel
sistema dell'acqua potabile di una grande città».
Come dimostrò brillantemente il compianto storico britannico Antony C. Sutton
(1925-2002),
la banca Kuhn & Loeb and Co., di Jacob Schiff, la banca
JP Morgan di Rockefeller e persino
il satanista William Averell Harriman (1891-1986) - padrino della sètta americana
Skull and Bones - finanziarono la rivoluzione bolscevica di Lenin,
Stalin e Trotsky. I soldi che arrivarono da New York favorirono la
nascita di una Mosca comunista. Posto a capo della congiura, Lenin
affermava che «il miglior rivoluzionario è un giovane privo di ogni
moralità». Per quanto riguarda l'ebreo Lev Trotsky
(1879-1940) - il cui vero nome era Leiba Bronstein - era
l'uomo di Schiff, quindi del potere occulto.
Ma è stato
successivamente Iosif Stalin (1878-1953) a fare il danno
maggiore conducendo una politica dittatoriale umanamente disastrosa.
Non credendo in nulla se non in se stesso, quest'uomo credeva
di essere un dio, e ne abbiamo visto il risultato. Dopo aver sostenuto Lenin e in
seguito Stalin, il bolscevico ebreo Nikolai Bukharin
(1888-1938) dichiarò:
«La religione dev'essere
combattuta se non con la violenza, almeno con la polemica [...].
La religione lascia le persone nella barbarie, le spinge a farle
rimanere in uno stato di schiavitù».
Non è forse quello che ottennero i comunisti a
quel tempo? L'alto iniziato trotzkista Christian Rakovsky
(1873-1941) confermò questa ostilità verso la religione nella sua
opera La Sinfonia Rossa: «Il nostro unico nemico comune
è il cristianesimo».
Sopra: 1910; lo zar Nicola II benedice con un'icona di Cristo
le truppe russe, un'immagine insopportabile per l'oligarchia apolide
dell'alta finanza!
Sopra: 1923, i soldati dell'Armata Rossa prelevano le opere d'arte e
l'oro da un convento moscovita. Le chiese furono fatte saltare o
trasformate in musei dell'ateismo. La vendetta dei khazari era
compiuta.
Quanto a Marx, egli affermava che «la
religione è l'oppio dei popoli». Oggi potremmo dire
che ciò non è vero, essendo stato il comunismo l'oppio del
proletariato! Più realisticamente, lo storico americano Ivor
Benson (1907-1993) ha descritto il comunismo internazionale come
«l'esplosivo necessario per la distruzione delle
nazioni cristiane».
Una volta assolto il suo ruolo, era
quindi logico che venisse abbandonato dall'oligarchia globalista.
Finanziato e pianificato dai banchieri khazari askenaziti, il
comunismo è stato solo una fase nella Storia. Successivamente,
questo potere totalitario cercò di diffondersi, come in Indocina
dove si svolse la guerra del 1954 con il fallace pretesto
dell'indipendenza... che i vietnamiti avevano già ottenuto.
I
cattolici del Nord erano precedentemente emigrati al Sud perché
perseguitati dai comunisti dell'epoca. Il comunismo e la sua
ideologia materialista avevano lo scopo di soggiogare e
scristianizzare i popoli. Quindi, immerse solo nel
materialismo e nella lotta di classe, le persone difficilmente
possono discernere i piani del diavolo. Con l'aiuto della
propaganda darwinista, divenne abbastanza logico che gli uomini
non credessero più in Dio. Avrebbero però dovuto accorgersi che
l'oligarchia globalista ci crede, dedicando un culto al suo «dio»,
Lucifero, l'angelo caduto dai valori invertiti.
VIII
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
In Spagna, una nazione con radici fortemente cattoliche, il rovesciamento del
re Alfonso XIII (1886-1941) segnò la fine del regime
monarchico. Nacque così una repubblica socialista, un'istruzione
logicamente laica, che vide anche la necessità di sbarazzarsi del leader
nazionalista Francisco Franco (1892-1975). È importante
sottolineare che 200.000 dollari furono inviati da Mosca ai
rivoluzionari spagnoli iniziati nelle Logge del Grand'Oriente di
Spagna.
Sopra: il 30 maggio 1919, re Alfonso XIII, alla presenza delle
autorità civili e religiose e del SS.mo Sacramento esposto, sulla
Basilica del Cerro de los Ángeles, consacra la Spagna al Sacro Cuore
di Gesù Cristo.
Sopra: i miliziani comunisti «fucilano» la statua di Nostro Signore
Gesù Cristo eretta sulla stessa Basilica, che dopo poco venne fatta
saltare con l'esplosivo. Questo tempio venne poi riedificato nel
1965.
D'altra parte, l'oro spagnolo era già stato trasportato via
nave per ordine dell'ambasciatore ebreo sovietico Marcel
Izrailevic Rosenberg (1896-1938) da Alicante a Odessa, in
Russia, da dove non è più tornato in Spagna! Poi è arrivata la
guerra civile del 1936 che ha avuto lo scopo concreto di rimuovere il
capo di Stato ispanico.
Comprendendo il complotto contro di lui,
Franco tentò invano di riorganizzare il suo esercito e affermò:
«È dovere di ogni uomo partecipare a questa evidente lotta tra
Russia e Spagna». La tirannia comunista esercitata dagli agenti
sovietici - in particolare dal Komintern di Stalin - riuscì
nei suoi fini, rallegrando il repubblicano Manuel Azaña
(1880-1940) che dichiarò: «La Spagna ha cessato di essere
cattolica».
Sopra: Barcellona 1936; miliziani comunisti mostrano orgogliosamente
il saluto bolscevico del pugno chiuso e le teste di statue
decapitate di Cristo e di un Santo. Contrariamente a quanto si
crede, questa gente si batteva per la sovietizzazione della Spagna e
non per la sua liberazione dalla «tirannia»...
La sètta dell'Opus Dei fu creata nel 1928
ad uno scopo particolare. Essa mirava a indebolire il cattolicesimo
facendogli assumere un atteggiamento liberale e fungeva da
opposizione al regime franchista. Nella sua Enciclica Divini
Redemptoris, pubblicata il 19 marzo 1937, Papa Pio XI
(1857-1939) descrisse gli eventi spagnoli in questi termini:
«In Spagna, non si
è abbattuta l'una o l'altra chiesa, questo o quel chiostro, ma
quando fu possibile si distrusse ogni chiesa e ogni chiostro e
qualsiasi traccia di religione cristiana, anche se legata ai più
insigni monumenti d'arte e di scienza! Il furore comunista non si è
limitato ad uccidere Vescovi e migliaia di sacerdoti, di religiosi e
religiose, cercando in modo particolare quelli e quelle che proprio
si occupavano con maggior impegno degli operai e dei poveri; ma fece
un numero molto maggiore di vittime tra i laici di ogni ceto, che
fino al presente vengono, si può dire ogni giorno, trucidati a
schiere per il fatto di essere buoni cristiani o almeno contrari
all'ateismo comunista. E una tale spaventevole distruzione viene
eseguita con un odio, una barbarie e una efferatezza che non si
sarebbero creduti possibili nel nostro secolo».
Sopra: S.S. Papa Pio
XI e l'Enciclica Divini Redemptoris.
Questa notevole conclusione purtroppo non fu
ascoltata e questa barbarie selvaggia di cui parlava Pio XI fu
riprodotta durante la Seconda Guerra Mondiale. L'ascesa del Partito
Nazionalsocialista di Adolf Hitler (1889-1945) dovette molto
al sostegno finanziario della Mendelsohn and Company, della
Rotterdamische Bank e della Banca Italiana tramite
l'interessamento dei khazari Warburg. Inoltre, da New York fu
assegnata al nazismo nascente una sovvenzione di 15 milioni di
dollari. Prima di divenire un loro nemico, quando poteva creare
un'economia autosufficiente basata sul lavoro, Hitler era diventato
l'uomo del giorno per i banchieri internazionali.
Era giunto il tempo di
provocare il conflitto mondiale e di premere sul vero antisemitismo
del leader tedesco per usarlo a fini politici con il progetto
sionista. Sionismo di cui Hitler fu avversario per via della sua
ostilità alla Dichiarazione Balfour e in ragione della sua decisione
di aiutare, come fece Benito Mussolini (1883-1945), il
nazionalismo palestinese del Mufti di Gerusalemme Hadj Amin Al-Husseini
(1897-1974). Alla fine degli anni '30, il riarmo della Germania,
combinato con l'ascesa fulminea del Führer e i suoi sogni di
restaurazione imperiale, fecero temere il peggio.
Il 7 novembre
1938, l'assassinio a Parigi del diplomatico tedesco Ernst von
Rath (1909-1938) da parte del polacco ebreo Herschell Feibel
Grynzspan (1921-1945) accelerò la repressione antiebraica in
Germania. Sostenuto finanziariamente da Wall Street come
confermato dal lavoro di Antony C. Sutton, il Terzo Reich
dovette affrontare gli antifascisti come previsto dai piani oligarchici.
Così, nazioni europee come la Francia e l'Inghilterra furono messe
all'«opposizione» contro il nazismo.
Il fascismo italiano e il
nazismo tedesco finirono per crollare a favore del comunismo, delle
democrazie occidentali e soprattutto dell'oligarchia finanziaria che
tirava le fila da dietro le quinte.
Questo è ciò che accadde dopo che l'attacco a
Pearl Harbor
colpì
la flotta del Pacifico il 7 dicembre 1941. Gli americani entrarono
in questa danza omicida in quel momento.
Mentre la guerra veniva
vinta dal campo atlantico-anglo-francese, gli Stati Uniti
sperimentarono due
bombe atomiche su due città del Giappone: Hiroshima e
Nagasaki, le uniche due città nipponiche con una florida comunità
cattolica.
Sopra: la cattedrale cattolica
di Nagasaki distrutta
dalla bomba atomica il 6 agosto
1945.
Portato a termine nell'agosto del 1945, questo mostruoso
bombardamento fu voluto e ordito dalla sètta satanica americana Skull
and Bones.
Sopra: il simbolo della Skull and Bones, la società segreta
americana fondata alla Yale University nel 1832. Di questo
Ordine hanno fatto parte i presidenti Bush padre e figlio.
Questa
guerra doveva essere condotta in modo tale che il nazismo fosse
distrutto e il sionismo politico fosse abbastanza forte da stabilire
lo Stato sovrano di Israele in Palestina. Durante la Seconda Guerra
Mondiale, l'Internazionale comunista doveva diventare abbastanza
forte da bilanciare la cristianità.
Ma al contempo il comunismo doveva essere contenuto e
tenuto in scacco fino al momento in cui si sarebbe fatto ricorso per
il cataclisma sociale finale. Come in ogni grande conflitto, le
nazioni europee sono uscite finanziariamente indebolite. Ciò ha
avuto l'effetto di aumentare la presa dei prestatori di denaro sui
governi, l'emissione di valuta e l'impennata del debito pubblico. Ed
è stato infatti nel 1948 che lo Stato di Israele è stato creato
ufficialmente in terra di Palestina.
IX
EGEMONIA DEI CARTELLI E
DISTRUZIONE DELLE SOVRANITÀ
NAZIONALI
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, furono
messe in atto varie strutture che aprirono la strada al Nuovo
Ordine Mondiale. Dai cartelli e nel loro stesso interesse.
Infatti, il Fondo Monetario Internazionale, ora guidato da
Christine Lagarde - che ha preso il posto del sionista
Dominique Strauss-Kahn - ma anche la Banca Mondiale
di Robert Zoellick, sono stati creati in seguito agli accordi
di Bretton Woods. L'obiettivo era chiaro: si mirava ad abbattere le
barriere economiche al libero scambio; liberalizzare il più
possibile per meglio stabilire l'egemonia dei cartelli bancari,
petroliferi, agroalimentari, farmaceutici, ecc...
Mentre il potere
sovranazionale cresceva in potenza, l'autodeterminazione
nazionale non era logicamente ben vista dall'oligarchia finanziaria ai quattro angoli
del globo. Vari esempi dimostrano questa tendenza. In particolare
quello del rovesciamento del leader musulmano iraniano
Mohammad Mossadegh (1882-1967), così popolare nel suo Paese.
Questo primo ministro aveva deciso che le risorse petrolifere
dell'Iran sarebbero andate a beneficio degli iraniani. Ciò era
ovviamente contro gli interessi dei cartelli. Il suo rovesciamento
avvenne in pochissimo tempo nel 1953. Fu opera della CIA - in
particolare di Kermit Roosevelt (1916-2000) - e dell'MI6
(l'agenzia britannica di intelligence) alleati con la NATO.
Vent'anni dopo (l'11 settembre 1973), pur essendo un massone di alto
rango, Salvador Allende (1908-1973) subì anche un colpo di
Stato da parte di un altro massone nella persona di Augustin
Pinochet (1915-2006). Il presidente cileno commise l'errore
fatale di promuovere l'autodeterminazione nazionale.
La rivoluzione cubana del 1959 può essere vista
come un contro-esempio del movimento rivoluzionario mondiale, poiché
era di ispirazione popolare. Operando un rovesciamento di Fulgencio Batista
(1901-1973), una pedina degli americani, vide l'istituzione da parte
di Fidel Castro (1926-2016) di uno stato socialista
indipendente. Per quanto tempo e a quale prezzo per il popolo
cubano? La storia ci darà la sua risposta.
Fu pochi anni dopo, nel
1963, che il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy
(1917-1963) venne assassinato. Non sapremo mai da chi. La sua
opposizione al potere occulto avvenuta in un discorso pronunciato
dieci giorni prima dell'attentato molto probabilmente gli è costata
la vita:
«La parola
"segreta" è essa stessa ripugnante in una società libera e aperta. E
come popolo, per natura e storia, ci opponiamo alle società
segrete, ai giuramenti segreti e alle procedure segrete. Perché
dobbiamo affrontare in tutto il mondo una cospirazione massiccia
e spietata che si basa principalmente su mezzi mascherati che
consentono il dispiegamento della loro sfera d'influenza basata
sull'infiltrazione piuttosto che sull'invasione, usando la
sovversione piuttosto che le elezioni e l'intimidazione
al posto del libero arbitrio. È un sistema che ha richiesto enormi
risorse umane e materiali per costruire una macchina solida e
straordinariamente efficiente. Esso combina operazioni militari,
diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche.
I loro programmi sono oscuri e non resi pubblici. I loro errori
vengono taciuti e non riportati dalla stampa. I loro detrattori
vengono messi a tacere e i loro consigli non vengono richiesti.
Nessuna spesa viene messa in dubbio, nessun segreto viene svelato.
Chiedo il vostro aiuto nell'immenso compito di informare e allertare
il popolo americano, con la certezza che con il vostro aiuto l'uomo
diventerà ciò per cui è nato: libero e indipendente».
Libero e indipendente, il presidente panamense
Omar Torrijos (1929-1981) lo è stato fino a quando non è
stato ucciso in un aereo nel 1981. Anche lui non voleva essere
corrotto dallo Zio Sam e aveva cercato di far crescere il Canale di
Panama negli Stati Uniti nell'interesse del suo popolo. Ma così
facendo non si sbarra la strada a questo complesso
militare-industriale.
In Africa, il primo ministro cattolico
congolese Patrice Lumumba (1925-1961) lo ha imparato a
proprie spese. Quest'ultimo ha combattuto ferocemente contro il
colonialismo e per l'indipendenza del suo Paese prima di subire
l'ira dell'atlantismo nel 1961. I documenti ufficiali della CIA
indicano che era stato messo a punto un piano per avvelenarlo.
Sempre in Africa, ma in Burkina-Faso, un uomo altrettanto coraggioso
fece la scelta di nazionalizzare i suoi mezzi di produzione. Per il
bene del suo popolo e della sua nazione. Quest'uomo si chiamava
Thomas Sankara (1949-1987). Il suo assassinio avvenne
nell'ottobre del 1987, pochi mesi dopo il suo discorso
antimperialista ad Addis Abeba, in Etiopia, dove dichiarò il suo
rifiuto di pagare il debito pubblico nazionale mentre esortava altri Paesi
africani a fare lo stesso.
L'omicidio di Sankara è ritornato a galla
durante un'intervista concessa dal finanziere John Perkins
che ha confessato di aver assassinato un capo di Stato africano
negli anni '80. Tuttavia, solo questo sovrano fu ucciso in questo
periodo che ha visto crollare il Muro di Berlino. Alla fine del XX
secolo, la decolonizzazione ha generato l'immigrazione
extraeuropea che conosciamo.
L'ideologia del meticciato e del
dumping sociale era già in programma, mentre in Africa si è
diffusa la «massonizzazione» dei capi di Stato 6,
con un risultato ancora più catastrofico. L'egemonia dei cartelli
petroliferi del clan Rockefeller si è fortemente accentuata
durante la crisi economica del 1973, ordita un anno prima dal
Bilderberg Club a Saltjôbaden, in Svezia.
Henry Kissinger,
l'allora agente del direttore della Exxon Mobil di David
Rockefeller, è stato all'origine di questa bufala
inflazionistica che ha avuto conseguenze sociali disastrose negli
Stati Uniti. Fu poi introdotto il petrodollaro, costringendo le
nazioni a pagare il loro petrolio solo in dollari attraverso l'OPEC.
X
L'11 SETTEMBRE 2001,
PREAMBOLO
DELLA TERZA GUERRA MONDIALE
Se le rivoluzioni di ieri erano puramente
anticristiane, i fatti sono sufficientemente convincenti: quelle di
questo inizio del terzo millennio hanno, oltre al loro aspetto
distruttivo, una connotazione antireligiosa ancora forte come
sempre. Abbiamo quindi il diritto di affermare che, regolarmente
diretta contro il cristianesimo e più in generale contro le religioni
monoteiste, la Rivoluzione è intrinsecamente perversa.
Dopo
aver progressivamente dissolto il cattolicesimo per terminarlo nel
1963 con la famosa enciclica Pacem in terris, i maestri
luciferini del Governo Mondiale intendono senza dubbio fare
lo stesso con l'islam tendendo verso una diluizione di questa
religione e distruggendo allo stesso tempo le resistenze. Inoltre,
mentre i cristiani ai quattro angoli del globo hanno continuato a
subire l'ira delle forze delle tenebre, i musulmani non sono stati
esclusi, soprattutto a partire dal famoso 11 settembre 2001, quando
l'Occidente è entrato in guerra contro il terrorismo.
Le premesse di
questa fronda anti-islamica risalgono al 1991 con la prima Guerra
del Golfo. Quest'ultima vide di fronte gli Stati Uniti e i loro alleati
contro l'Iraq di Saddam Hussein (1937-2006), che aveva invaso
il Kuwait con l'accordo dell'ambasciatrice americana April
Glaspie! Il problema centrale in questo conflitto era la
fornitura di petrolio. Questa guerra è stata soprattutto un pretesto
per la potenza americana per affermarsi in Iraq. Ad essa seguì un
blocco iracheno che durò dieci anni e lasciò, sotto il silenzio dei
media occidentali, un milione di morti tra musulmani e
cristiani.
Sopra: l'ambasciatrice
americana April
Glaspie a colloquio con Saddam Hussein al tempo in cui gli Stati
Uniti erano alleati con l'Iraq contro il nemico iraniano. Poi, all'improvviso,
Saddam, che evidentemente ha fatto qualcosa di non gradito allo Zio
Sam, è divenuto un feroce dittatore da eliminare...
All'inizio del terzo millennio, un grande evento ha
cambiato il volto della politica mondiale. Questo è ovviamente
l'attacco al World Trade Center dell'11
settembre 2001. Babilonia sta ancora tremando. Puro
prodotto della CIA, il saudita Osama bin Laden
(1957-2011) è stato subito accusato dai media allineati come
l'autore dell'attentato. Ma uno sguardo lucido della versione
ufficiale difesa da George W. Bush e dai NeoCon
sionisti, le incongruenze sono lampanti.
L'inside job sembra
quindi ovvio. Contrariamente a quanto avanzato dai fautori della
versione ufficiale, le torri gemelle sono crollate verticalmente per
mezzo di esplosivi, mentre nessun aereo è riuscito a devastare
l'edificio numero 7. Quanto alle testimonianze del custode William
Rodriguez (che udì distintamente un'esplosione prima del crollo), i media schierati con l'impero statunitense
sono stati attenti a non divulgarle. Questi importanti elementi di
fatto portano ad affermare che questa guerra al terrorismo si è
basata su enormi menzogne come confermato dal regista
Aaron Russo
(1943-2007), che ha pagato le sue rivelazioni con la vita.
Potremmo
non avere mai prove formali di ciò, ma questi attacchi sono stati
molto probabilmente pianificati dai finanzieri sionisti khazari. Il
loro progetto di dominio in Medio Oriente dà chiare indicazioni: il
cartello bancario e il complesso militare-industriale avevano tutto
l'interesse a che tali attacchi avessero luogo.
Questo evento fu il
pretesto ideale per intraprendere una crociata contro l'islam e per
interferire in questa regione allo scopo di impossessarsi del
petrolio. Un'importante intervista ad Aaron Russo conferma questa
visione della storia. Le parole del banchiere Nicholas
Rockefeller sono sicuramente costate la vita al defunto regista
americano:
«Ci sarà un evento,
e grazie a questo evento invaderemo l'Afghanistan per costruire
oleodotti attraverso il Mar Caspio. Poi invaderemo l'Iraq per
prendere il controllo del petrolio, stabilire una base in Medio
Oriente e integrarli nel Nuovo Ordine Mondiale [...]. Ci sarà
una guerra al terrorismo dove non ci sarà nessun vero nemico,
sarà tutta una bufala [...]. Il tutto sarà organizzato da persone del nostro stesso governo, del
nostro sistema bancario per creare paura tra il popolo americano,
per accettare qualunque cosa il governo decida di fare [...].
Questa è una falsa guerra senza fine al terrorismo. Questa è la
prima delle bugie, la prossima bugia è quella di andare in Iraq
presumibilmente per abbattere Saddam Hussein e le sue armi di
distruzione di massa. Tutta questa guerra al terrorismo è una
bugia»!
Oggi possiamo dire che l'11 settembre 2001 ha
creato le premesse di una futura Terza Guerra Mondiale. La Storia
probabilmente confermerà che è stato il suo preambolo.
Dopo aver
usato il dittatore Saddam Hussein per controbilanciare l'Iran,
l'impero atlantico-sionista ha effettivamente attaccato l'Iraq nel
2002 in seguito agli attacchi del World Trade Center. Il
pretesto - ce n'è sempre bisogno - era quello delle armi di
distruzione di massa.
Sopra: settembre 2003; il Generale Colin Powell, Segretario di Stato
USA, mostra una fiala di «antracite» al Consiglio di
Sicurezza dell'ONU per dimostrare che Saddam Hussein
possedeva le armi di distruzione di massa, e quindi ottenere
l'autorizzazione delle Nazioni Unite ad attaccare l'Iraq. Gli Stati
Uniti attaccarono l'Iraq anche senza tale consenso. Più tardi si
scoprì che quella fialetta non conteneva alcuna sostanza nociva...
L'Afghanistan ha subito la stessa sorte;
prolungando questa guerra senza fine contro un terrorismo... che
loro stessi si sono impegnati a fabbricare: la nebulosa Al-Qaeda
- come il salafismo saudita - è strettamente legata all'egemonia
atlantista. Aggiungiamo en passant che questa serie di
attentati in Medio Oriente è stata pianificata dall'amministrazione
Bush durante un incontro a Camp David il 15 settembre 2001.
La bandiera della democrazia è stata esposta ogni volta durante le
rivoluzioni nel mondo musulmano che hanno infuriato nel 2010 e nel
2011.
Soprannominata la «primavera araba», questa ondata
rivoluzionaria è stata un tentativo di «massonizzazione» diabolica
del Nord Africa.
In un clima di totale confusione, tutti i mass media si sono
divertiti, trovando formidabile questa successione di rivolte
popolari. Ma ci sono dei principî da tenere a mente: le rivolte
massicce e organizzate non sono quasi mai spontanee e sempre
manipolate, come attesta il sostegno del finanziere khazaro di
Budapest George Soros (nato György Schwartz) -
importante agente dei Rothschild - durante la rivoluzione egiziana.
All'inizio di questo nuovo millennio, chiunque osasse avventurarsi
per indebolire il dollaro o per contrastare l'avanzata distruttiva
del complesso militare-industriale è stato sanzionato a caro prezzo
dalla NATO. Nel 2011, in Tunisia, Ben Ali (1936-2019)
voleva vendere risorse di gas a russi e cinesi per proprio conto. Il
suo rovesciamento è avvenuto in pochissimo tempo.
Pedina sionista in
Egitto, soprattutto nel conflitto israelo-palestinese, Hosni
Mubarak (1928-2020) fu deposto lo stesso anno in una strategia
di scontro di civiltà. In effetti, l'antisionismo guerrafondaio dei
Fratelli Musulmani, ora a guida egiziana, fa chiaramente il gioco
dei piani globalisti hegeliani. Il caso libico è importantissimo
viste le intenzioni di Mu'ammar Gheddafi (1942-2011).
Sebbene apparentemente di origine ebraica, attraverso i suoi nonni
materni, quest'ultimo era genuinamente musulmano come indica la sua
volontà. Gheddafi voleva soprattutto introdurre il dinaro d'oro al
posto del dollaro in Medio Oriente e in Nord Africa. L'alta finanza
globalista è stata intransigente nei suoi confronti. Il presidente
libico Gheddafi è stato assassinato il 20 ottobre 2011 a Sirte,
mentre è stata tentata la destituzione programmata del presidente
siriano Bashar al-Assad e del suo sistema politico.
Se
cadesse il presidente siriano - che gode di un consistente sostegno
popolare - i cristiani siriani sarebbero minacciati. Un possibile
cambio di regime sarebbe accompagnato ancora una volta dalla presa
del potere da parte dei Fratelli Musulmani, che sono la legione
straniera degli Stati Uniti. In Medio Oriente, tre obiettivi sono
nel mirino dell'oligarchia globalista:
Il petrolio è da secoli il problema numero
uno nei conflitti in questa regione sensibile;
Il secondo obiettivo è la costituzione di
una banca centrale nel cuore del Medio Oriente a scapito della
finanza locale;
Infine, il terzo e ultimo obiettivo è di
ordine spirituale poiché si tratta della conversione dell'islam
in un islam «massonico» in una regione del globo che deve
abbandonare le sue tradizioni.
Sètta massonica all'interno dell'islam, i
Fratelli Musulmani svolgono un ruolo importante in questo disegno,
sia nei Paesi del Maghreb che in Medio Oriente. Non è un caso che
essi siano stati banditi dal nazionalista egiziano Gamal Abdel
Nasser (1918-1970) nel 1954 dopo che una delegazione di una
trentina di persone - guidata da Mohamed Saïd Ramadan (1926-1995),
padre di Tariq, era stata ricevuta dal presidente americano Dwight
David Eisenhower (1890-1969) - di origini ebraiche - nel 1953 alla Casa Bianca. Che si
tratti della Tunisia, dell'Egitto, della Libia o addirittura della
Siria (ultima destinazione prima dell'Iran), i vari cambi di pedina
nel mondo arabo-musulmano coincidono con i progetti bellicistici del
governo occulto.
Sul piano religioso, ancora in piedi anche se a lungo perseguitato
dal comunismo, il cristianesimo ortodosso russo - così ben difeso da
Aleksandr
Isayevich Solzhenitsyn
(1918-2008) e ancora ancorato
all'identità del Paese - è un obiettivo da distruggere per l'impero
oligarchico.
Proprio come l'islam, il cui destino potrebbe assomigliare a quello
del cattolicesimo romano sotto i colpi combinati dell'Occidente
giudeo-massonico e del Maghreb e del salafismo orientale.
Come la
storia ha dimostrato più e più volte, i maestri occulti del Governo
Mondiale non si fermeranno davanti a nulla per portare avanti il
loro piano malvagio e aumentare la loro onnipotenza su governi,
sulle nazioni e sui popoli. Queste famiglie oligarchiche hanno quasi
finito di porre le loro pedine per l'ultimo conflitto mondiale. Le
lingue si allentano mentre ci avviciniamo all'epilogo.
La
temperatura mediatica e vari echi indicano che questa Terza Guerra
Mondiale comincerà con un attacco atlantico-sionista in Iran,
roccaforte sciita. La creazione di un blocco eurasiatico da parte
del russo Vladimir Putin è una reazione all'egemonia
americana del dollaro. È molto probabile che, alleata della Russia,
la Cina prenderà parte al conflitto.
Le sue differenze monetarie ed energetiche con gli Stati
Uniti ne fanno il suo principale rivale. L'alleanza tra Iran e Cina
sta prendendo forma. Il primo ministro russo Putin e il presidente
cinese Hu Jintao hanno recentemente messo i loro eserciti in
massima allerta. Un segno tutt'altro che banale visto che la Storia
continua a ripetersi. La crisi economica del 1929 precedette la
Seconda Guerra Mondiale. Quella del 2008 dà segnali preoccupanti.
Probabilmente essa si prolungherà quando il contratto di locazione
della Federal Reserve scadrà nel dicembre 2012. Una guerra
occidentale-eurasiatica si profila quindi all'orizzonte, mettendo a
confrontando il sionismo politico con il mondo musulmano dell'Asia
(tranne le monarchie del Golfo e gli Stati nordafricani dipendenti
dagli Stati Uniti), alleati di russi e cinesi. Tutti questi eventi,
il cui filo rosso è anticristiano, sono da integrare nel processo
distruttivo operato dal Nuovo Ordine Mondiale.
Una cospirazione
contro Dio di cui il regno dell'Anticristo e il messianismo
talmudico ebraico sono la finalità dell'«ordo ab chao»,
questo tipo di rivoluzione permanente praticata religiosamente dal
potere occulto. Perché dopo il disordine dovrà nascere un nuovo
ordine schiavista e presunto eugenista costruito sulle rovine del
vecchio ordine. L'umanità non uscirà certamente indenne da questo
piano di distruzione su larga scala. Solo la divina Provvidenza
potrà interrompere questa rivoluzione mondiale di essenza luciferina
e satanica.
Sopra: il simbolo del 33º Grado del Rito Scozzese Antico e Accettato
contiene il motto Ordo ab chao, ossia l'«ordine dal caos»,
dove per ordine si intende il Nuovo Ordine Mondiale da ottenersi
mediante il caos (guerre, rivoluzioni, pestilenze, carestie, ecc...
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