di Paolo Baroni
Se una parte di musicisti ammette di avere inserito backmasking nella propria musica per scherzo o per scaramanzia 1, altri invece negano ostinatamente di averlo mai fatto, o preferiscono mantenere in proposito un silenzio impenetrabile. Un simile atteggiamento ha fatto sì che questo fenomeno fosse oggetto di molteplici interpretazioni. Tra le tante espresse in questi ultimi anni, ricordiamo quella attribuitagli da Massimo Introvigne, secondo il quale si tratterebbe «di un semplice divertimento o di un modo per scambiare messaggi "in codice" tra gruppi di musicisti» 2, di «un colossale scherzo» 3.
A parte il fatto che queste bizzarre spiegazioni non sembrano affatto rispondere agli inquietanti interrogativi posti dalla presenza di questi messaggi 4, stupisce non poco che nessuno tra i tanti Autori che si sono interessati a questo fenomeno - tranne il noto demonologo Mons. Corrado Balducci (1923-2008) e il giornalista Carlo Climati - abbiano minimamente preso in seria considerazione nelle loro opere l'ipotesi secondo cui tali messaggi, oltre ad avere una valenza subliminale, costituirebbero una specie di pratica magica, di «un quasi sacramentale a rovescio» 5, di «veri e propri rituali ad opera di artisti vicini al mondo del satanismo» 6.
Nel suo libro The Devil's Disciples («I discepoli del diavolo»), Jeff Godwin, autore di diverse opere sul rock satanico, riporta in Appendice la testimonianza di Elaine, una donna che ha fatto parte di una congrega satanica per diciassette anni. Ecco un estratto della sua testimonianza:
Tale argomentazione, suffragata da tutta una serie di elementi e di fatti incontrovertibili che la sostengono e che andiamo ad esporre, ci introduce in un mondo oscuro in cui ai neurologi e agli psichiatri (competenti in materia di persuasione subliminale) subentrano i maghi e gli iniziati, e del quale la scienza ufficiale ha ben poco da dirci.
Cominciamo anzitutto dicendo l'uso del linguaggio rovesciato o anagrammato da parte degli spiriti malvagi è una delle manifestazioni che non di rado hanno luogo nel corso degli esorcismi che si compiono per scacciarli dai corpi delle loro sventurate vittime. Anche il romanzo L'esorcista (1974), di William Peter Blatty, ispirato ad un fatto realmente accaduto in America negli anni '50, accenna a questa prerogativa propriamente satanica.
Quando, ad esempio, alla «seconda personalità» della piccola Regan (interpretata nell'omonimo film da Linda Blair) viene chiesto da uno psichiatra il nome, lo spirito che la possiede risponde: «Onussenonosoi» («Io sono nessuno» al contrario). E allorché le viene domandato da dove proviene, l'entità ribatte: «Oidadognevnon» («Non vengo da Dio», a rovescio).
Lo stesso Padre Damien Karras (interpretato da Jason Miller), dapprima molto scettico sulla possibilità di trovarsi di fronte ad una vera possessione diabolica, si convince della necessità di praticare l'esorcismo quando, ascoltando al contrario una registrazione di una sua conversazione con Regan, si accorge che quelli che sembravano vocaboli di una lingua sconosciuta altro non sono che parole pronunciate al contrario: «...Marin marin Karras esistere lasciaci via vai...» 8.
Questo fenomeno è confermato da un fatto vero accaduto anni or sono ad Assisi, e precisamente nel Santuario di Santa Maria degli Angeli. Nel corso di un estenuante esorcismo praticato dai Padri francescani ad una giovane di nome Anna, l'esorcista ordinò al demonio che la possedeva di recitare la preghiera del Credo.
Oltre alle parole o alle frasi rovesciate, anche gli anagrammi avrebbero un grande potere magico. Un anagramma molto particolare è reperibile nella gerarchia planetaria che, secondo la teosofa e massona Alice Bailey (1880-1949), governerebbe la Terra. Stando alla sua cosmogonia, il nostro pianeta e l'Universo intero sarebbero retti da una gerarchia formata da esseri spirituali, in parte incarnati ed in parte puramente eterei.
Sul nostro pianeta, il vertice del comando è occupato da Sanat Kumara, dove la prima parola è un evidente anagramma del vocabolo inglese Satan 10. L'impiego poi di parole rovesciate o anagrammate non è affatto estraneo al mondo dell'occultismo e del satanismo, il quale attribuisce alla pronuncia di determinate parole e di certi nomi da parte del mago un potere enorme sulle persone e sulle cose. Ecco come l'occultista Richard Cavendish espone questo concetto tipico della Cabala ebraica 11:
Riguardo all'uso rituale di parole anagrammate, lo stesso Autore afferma 12:
Di Joseph della Rayna, un altro cabalista del XV secolo, è un altro nome divino composto da quarantadue lettere, ottenuto mediante l'anagramma delle prime quarantadue lettere della Bibbia. Per mezzo di esso, il mago riuscì ad evocare l'arcidiavolo Samael - un demone che, secondo la Cabala, si sarebbe unito carnalmente ad Eva - e il suo luogotenente Ammon di Nô, che apparvero sotto forma di rettili spaventosi 13.
Molto più interessante per noi è lo Shemhamphorash, o «nome preminente», il più lungo e più potente fra i nomi divini; tale nome, composto da settantadue sillabe e derivante dai versetti 19-21 del cap. XIV del Libro dell'Esodo (dove si narra il passaggio del Mar Rosso) viene letto in parte da destra verso sinistra, e in parte da sinistra verso destra, proprio come certe frasi bifronti. La cosa si fà ancor più interessante quando Cavendish parla del potere magico delle parole rovesciate. Secondo questo Autore 14,
Ossia, «Il diavolo è Dio rovesciato». Cavendish termina dicendo che «parole o frasi «palindrome», cioè che lette nei due sensi hanno lo stesso significato (come «oro», «ala», «radar», «ossesso», «i topi non avevano nipoti», ecc...) , sono importantissime in campo magico. Un palindromo è dotato di forza inconsueta perché rimane più decisamente «sè stesso delle parole ordinarie, che perdono senso se lette al contrario» 15.
L'uso del linguaggio rovesciato è comune anche al mondo delle Logge massoniche. Il gesuita Padre Florido Giantulli s.j. (1906-1974), nella sua opera L'essenza della Massoneria italiana: il naturalismo, parlando del significato delle due colonne che stanno all'entrata della Loggia e delle due lettere «B» e «J» incise sopra di esse, scrive 16:
Un altro elemento non privo di interesse per il tema che stiamo trattando è il vero significato di Baphomet, il nome del demone androgino con testa di caprone, seno di donna, ali di corvo e piedi caprini che i Cavalieri Templari furono accusati di adorare nei processi iniziati nel 1307 che precedettero la soppressione dell'Ordine (1312), e che ancora oggi venerano i massoni negli alti Gradi.
Secondo l'occultista Oswald Wirth (1860-1943), massone svizzero insignito del 33º Grado del Rito Scozzese Antico e Accettato, il quale identifica il Baphomet con Satana, seguendo il procedimento comune nell'interpretazione magica, «la parola dev'esser letta cabalisticamente, cioè in senso inverso del normale e si compone di tre abbreviazioni: "TEM-OHP-AB" che significano "TEMpli Omnium Hominum Pacis ABbas: il padre del tempio della pace di tutti gli uomini"» 17. Infatti: «AB» = abbas (alla rovescia BA); «OHP» = omnium hominum pacis (alla rovescia PHO); «TEM» = templi (alla rovescia MET) 18.
Col linguaggio rovesciato ebbe a che fare anche il mago elisabettiano John Dee (1527-1608), che nel suo libro Vera e fedele relazione di quanto intercorse tra il Dr. John Dee e alcuni spiriti, pubblicato per la prima volta nel 1659, racconta la sue esperienze magiche. Servendosi di un linguaggio angelico, che egli battezzò «enochiano» e che un tempo sarebbe stato parlato su Atlantide, Dee sosteneva di essere in grado di comunicare con gli Angeli o con gli spiriti.
Fatto strano, che fà riflettere sulla vera natura di queste entità, è che esse, con la mediazione del suo fedele «scrutatore» (sinonimo di medium di quel tempo) Edward Kelly (1527-1608), gli rispondevano con parole rigorosamente al contrario che Dee trascriveva ponendole al dritto 19.
Tuttavia, il riferimento all'uso del linguaggio a rovescio più importante, per via dei suoi molteplici collegamenti con il rock e con i backmasking, è certamente quello contenuto nel libro Magick in Theory and Practice («La Magia in teoria e in pratica»), scritto nel 1929 dal famoso mago nero Aleister Crowley (1870-1949). In esso, parlando degli esercizi preparatori all'arte della magia da parte dell'adepto, scrive il magista 20:
Altrove, egli parla dell'evocazione in questi termini 21:
Nella biografia del mago inglese La Grande Bestia. Vita e magia di Aleister Crowley (Ed. Mediterranee, Roma 1972, pag. 201), lo scrittore inglese John Symonds (1914-2006) descrive alcuni riti preparativi dell'Ordo Templi Orientis alla cosiddetta «Operazione Parigi» (una serie di cerimonie di magia sessuale dette «Suprema Arte Magica») che prevedeva rapporti omosessuali e che ebbe luogo nella capitale francese sul finire del 1913. Eccone un breve estratto:
In nota si dice che Tifone è il Guardiano dell'Abisso. Si tratta quindi di un'evocazione di un demone effettuata pronunciando a rovescio una formula magica («molto pericolosa»), che - come afferma Crowley - «apre le porte dell'inferno».
L'utilizzo di preghiere cristiane a rovescia a scopi magici non è una novità. Gli scrittori Hal Lindsey e C. C. Carlson, nel loro libro Satana è vivo e vegeto sulla terra, ultimo pianeta, riportano un episodio che comprova questa usanza satanica. Essi ci rivelano di aver appreso nel corso di un'intervista televisiva, condotta in un campus universitario condotto nel Midwest, che una giovane strega, interrogata su quale rito avesse dovuto compiere per diventare una maliarda, rispose: «Per diventare una maga ho dovuto recitare tre volte il Padre Nostro alla rovescia fissando una candela» 22.
Anche Bob e Gretchen Passantino sottolineano nella loro opera sull'occulto che «il Padre Nostro viene spesso recitato a rovescio nei riti satanici [...]. Alcune sètte sataniche usano dei cani nei loro sacrifici perché la parola inglese “dog” (“cane”) letta alla rovescia dà “God” (“Dio”). È quindi molto appropriato, per loro, uccidere Dio sacrificando un cane» 23. Nell'Enciclopedia in più volumi intitolata Man |